XI Legislatura – Tornata del 15 maggio 1873
dichiarare se aderisce, egli può dare subito il suo avviso in proposito. Ma si intende che questo non può riferirsi che ai la tornata di domattina, (sì
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L'onorevole presidente dice che egli non può mettere a partito la proposta di un deputato se non quando ha sentito sulla medesima il parere del
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una precedente condanna in taluni ricordi del conte di Cavour, che fanno fede della contraria via, che egli si proponeva seguire per la risoluzione
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condizioni presenti d'Italia, sull'indirizzo dato alla nostra politica, sulle leggi che, presentate dal Governo, il Parlamento conferma col suo voto. Egli
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Corbetta, che egli avrebbe condannato il concetto che la informa.
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risoluta pur sempre dalla forza dell'opinione pubblica d'Italia e d'Europa, assai più che dalla breccia di porta Pia, in quel modo appunto come egli aveva
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sovranità che avrebbe potuto essere cagione di danni e di pericoli. Imperocchè egli ben intendeva quello che a tutti dovrebbe tornar facile d'intendere, che
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sia il modo, diceva egli, nel discorso testè ricordato, con cui l'Italia giungerà alla città eterna, sia che vi giunga per accordo o senza, una volta
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Governo pagherà una pensione vitalizia ai membri delle corporazioni disciolte.» Ma, lasciando stare i temperamenti che egli si proponeva forse di stabilire
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e maschia eloquenza, si è studiato di sminuirne il valore; egli ha sostenuto che, se la legge non ha miglior argomento di questo, onde mostrare lo
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il suo assunto egli prendeva le mosse di lontano; definiva le eccezioni il trovato degli animi timidi per combattere i grandi principii del giusto, e
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la stupenda definizione che delle eccezioni, riguardo alla legge, dettero i giureconsulti romani; definizione che è tanto lontana da quella cui egli
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La dimostrazione che egli fece del duplice sistema nelle relazioni fra lo Stato e la Chiesa, del sistema giurisdizionale e del sistema di libertà
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Ma, se era, ed è necessario estendere a Roma ed alla provincia romana le leggi del 1866 e del 1867, si può egli sostenere che questa applicazione
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condizioni. Egli sa che fino dal novembre 1871 il Governo nominò una Commissione composta degli uomini più eminenti del paese per studiare quel problema
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novembre. Egli disse che avrei dovuto «persuadermi che le grida di dolore per fare questa Italia, sono così antiche e grandi, sortono da una così numerosa
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Pontefice, ma egli lo regge nella sua qualità di Vescovo di Roma, e codesta qualità, comunque sia riunita nella medesima persona, è giuridicamente
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Chiesa di Roma, dicendo che egli non sapeva comprendere che cosa fosse questa Chiesa di Roma, quando non s'intendesse di designare con questo nome la
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Ma quali che siano queste varietà, nell'un modo e nell'altro, egli è fuori controversia, che la rappresentanza comune dell'ordine presso la Santa
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del suo ministero spirituale.» E fra queste funzioni, secondo l'attuale ordinamento della Chiesa cattolica, evvi la suprema giurisdizione che egli
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Ma, signori, lo ripeto, egli bisogna pur provvedere a ciò, che quella disposizione fosse vera, effettiva, e che l'eseguimento suo non dipendesse
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ultimo caso non si avveri, sia egli, secondo la espressione del Savigny, il subbietto del diritto de' beni.
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facoltà accordate colla legge delle guarentigie. Quando si è detto pure ieri al Pontefice, che in Roma e nelle sedi suburbicarie egli poteva provvedere a
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l'effetto di un pensiero preconcetto, di una promessa già fatta al clericato. Egli ha ricordato a questo fine una circolare del guardasigilli ai
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L'onorevole Mancini chiuse il suo ampio discorso, dicendo; non sarà il ministro Lanza che potrà dire all'Italia: inchinati al Vaticano. Se egli lo
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Egli disse che, quanto alla politica estera, due fatti rilevantissimi si erano verificati durante l'attuale Ministero: la riunione di Roma all'Italia
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avuto, egli è vero, molta temperanza e una indulgenza forse anche eccessiva per certi discorsi, per certe manifestazioni e certe scritture che veramente
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ciò pregai lo stesso onorevole Mancini di volere egli stesso formolare l'elenco di tali dissensi.
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Di San Donato. Non mi disturbo; egli è però bene ricordarlo.
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Egli in primo luogo ha affermato che, se nella relazione sua non si leggono le proposte e le idee della minoranza della Commissione, accompagnate
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, e la dissipò, perchè egli preferisce quella col Vaticano.
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della Commissione. Poichè egli mi costringe, io dirò apertamente come le cose procedettero.
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, avendola così composta l'onorevole presidente, appartenente egli stesso a questa maggioranza, L'opinione della maggioranza trovandosi così prevalente
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Egli ha fatto supporre che vi siano state due deliberazioni intorno alla questione dei locali.
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relatore. L'onorevole Mancini ha fatto appello di nuovo alla nostra lealtà, perchè avessimo a riconoscere che dopo tale prima deliberazione, egli
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vedere. Egli non riconosceva punto nei generali e procuratori generali un diritto assoluto ad uno speciale trattamento; non ammetteva nemmeno che essi
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avere la parola nel inerito della questione, a declinare alcune delle severe parole che egli l'altro giorno ha rivolte alla sinistra di questa Camera.
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Egli ve la diede infatti, e la sua dichiarazione figura al processo verbale della seduta, ed è stata pur letta poc'anzi dal relatore. L'onorevole
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Messedaglia. È vero che l'onorevole Mancini, ad un certo punto delle nostre discussioni, ci dichiarava che egli ritirava la sua adesione a quella
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Accademia della crusca
