XI Legislatura – Tornata del 15 maggio 1873
701. Bernardi Leopoldo, patrono passivo della cappellata di Sant'Antonio di Padova, eretta nella chiesa arcipretale di Sabbioneta, si rivolge alla
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E rammentate, signori, che questa politica di libertà verso la Chiesa era il programma dell'insigne uomo di Stato non solo nel caso che l'Italia
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Chiesa, quei principii di libertà piena e leale, che egli non rifiniva di proclamare e di raccomandare.
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Tra questi diversi sistemi noi abbiamo prescelto quello della separazione della Chiesa dallo Stato; e proclamata la massima della libera Chiesa in
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Queste guarentigie dello Stato rispetto alla Chiesa si esplicano per noi col sistema del placet ed exequatur, conservato semplicemente per le
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cotesto immischiarsi nelle discipline, negli ordinamenti e nella legislazione della Chiesa, che sarebbe il risultato definitivo di quella politica
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della Chiesa collo Stato, e, quello che è più, accennò con grande accorgimento le cagioni e gli effetti di ciascheduno di quei sistemi che sono stati o
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compito era d'iniziare una grande trasformazione nella Chiesa, e se se non addirittura riformarla, correggerla almeno, migliorarne l'organismo, riportarla
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legislazione interna della Chiesa è affatto fuori della competenza dello Stato; e il tentare di uscire da questa legge che noi abbiamo imposta a noi
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degli effetti onde furono seguite. Il Reuchlin, in un recentissimo scritto sulle relazioni della Chiesa collo Stato, istituendo un confronto tra le
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L'Italia, nelle sue relazioni colla Chiesa non ha dunque un problema solo a risolvere, ma due. L'uno chiuso nei confini del suo territorio, l'altro
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nel dare un assetto definitivo alle nostre relazioni con la Chiesa e col Papato.
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«In un paese essenzialmente protestante, siccome l'Alemagna, la posizione dello Stato dinanzi alla Chiesa cattolica è ben altrimenti libera e
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rapporti fra la Chiesa e lo Stato nel territorio stesso italiano, naturalmente l'Italia è anche essa perfettamente libera di non lasciarsi guidare da altro
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L'un sistema, conseguenza dell'antico patto di Carlomagno, è l'unione intima fra lo Stato e la Chiesa, che si proteggono, si difendono e temperano a
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La dimostrazione che egli fece del duplice sistema nelle relazioni fra lo Stato e la Chiesa, del sistema giurisdizionale e del sistema di libertà
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E per fermo, signori, messi in Roma di fronte al Pontificato, noi abbiamo due lati del problema a considerare: la relazione della Chiesa col nostro
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l'indipendenza del Pontefice, e la piena libertà della Chiesa; di abolire sì il potere temporale del Papato, questa mostruosa unione lamentata da secoli
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dichiarazione però che il patrimonio della Chiesa romana sarebbe rimasto alla Chiesa.
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patrimonio della Chiesa romana rimarrà intiero alla Chiesa, ferma però, s'intende, l'applicazione dei nostri principii giuridici intorno alla personalità
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Chiesa di Roma, dicendo che egli non sapeva comprendere che cosa fosse questa Chiesa di Roma, quando non s'intendesse di designare con questo nome la
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Io prego l'onorevole Mancini a considerare che la Chiesa di Roma, di cui si parlava nel progetto di legge, non è già la Chiesa universale, ma sì
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, nel progetto di legge, alla Chiesa di Roma.
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Chiesa ed ai precipui usi cui era destinata?
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serbarli alla Chiesa ed escluderne il fisco, non si saprebbe comprendere come avessero potuto poi attribuirsi ad una parte dello Stato, quale è il comune
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all'estero possono avere col Pontefice come capo della Chiesa cattolica.
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del suo ministero spirituale.» E fra queste funzioni, secondo l'attuale ordinamento della Chiesa cattolica, evvi la suprema giurisdizione che egli
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, o erano diversamente organizzate. Nè è il caso di rifarci a discutere l'antica disciplina della Chiesa, e cercar d'indurne, che il clero regolare
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quarto fondo dei beni ecclesiastici alla Chiesa di Roma; poichè qui per Chiesa di Roma s'intende evidentemente il vescovado, la mensa vescovile di
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conciliazione avesse luogo fra lo Stato e la Chiesa romana. Noi, e credo molti con noi, serbiamo a questo riguardo un contrario parere. Noi non siamo
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guarentigie, abbiamo accettato il presente assetto dell'istituzione cattolica, e, muovendo dal concetto della separazione della Chiesa dallo Stato
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disposto dei beni che le sonò deferiti, l'amministrazione dei medesimi è affidata ad un altro ente giuridicamente esistente, chiesa o parrocchia che
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beni della Chiesa di Roma debbano rimanere alla Chiesa stessa, è impossibile comprendere quale utilità potrebbe trarsi dalla soppressione dei benefizi
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certi fatti e per certe credenze. Noi abbiamo accolto e scritto nel nostro programma: libertà della Chiesa; ma non per una Chiesa privilegiata
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aggiungeremo: nella legge e nella libertà; dove voi scrivete libertà della Chiesa noi aggiungeremo: libertà di tutte le Chiese.
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e leali. Avevamo promessa l'indipendenza del Pontefice, e non abbiamo fatto nessun atto che v'attentasse. Avevamo promesso la libertà della Chiesa, e
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Ma nel tempo stesso che rispettavamo la indipendenza del Pontefice e la libertà della Chiesa, noi non ci siamo inchinati dinanzi a nessuno, ed
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, furono conservate le parrocchie annesse alle case soppresse; addogai chiesa parrocchiale fu unita la casa detta la canonica, cioè l'abitazione del
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Accademia della crusca
