X legislatura – Tornata del 27 maggio 1867
11,527. Masi Vincenzo, di Rimini, e sua moglie Sveva Morosi, chiedono la revoca del decreto primo marzo 1860 del dittatore Farini, con cui fu
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regio commissario della provincia di Massa e Carrara e Lunigiana, con cui fu proibito in tutto il territorio della provincia la ritenzione ed il pascolo
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presidente. Essendo presente l'onorevole Cannella, lo prego a dichiarare in qual giorno vorrebbe svolgere la sua proposta, della quale fu già data
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Catucci. Siccome del mio progetto di legge fu già data lettura nella seduta passata, io prego la Presidenza a volere fissare il giorno del suo
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Per quanto io mi sappia, sopra il secondo di codesti miei progetti gli uffici avrebbero consentita la lettura, e pure non fu annunziato ancora alla
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5° Dopo il sorteggio l'impiegato, il cui nome fu estratto a sorte, non può rimanere deputato, quantunque rinunzi all'impiego.
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voglio sperare che i miei colleghi ne autorizzeranno la lettura, ed io potrei così svolgere innanzi alla Camera tutto quello che fu da me meditato; e
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E di fatti, quale fu il motivo per cui la legge venne limitando il numero dei professori e dei magistrati? Questo motivo che balenava innanzi alla
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Capisco che apparentemente ci sia una qualche ragione per dire che colui il quale fu estratto debba cessare dall'essere deputato, ma parmi che
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Sanguinetti. Al numero 5, si stabilisce la massima che dopo il sorteggio l'impiegato il cui nome fu estratto a sorte non può rimanere deputato
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loro tribunali, e quindi fu unicamente per impedire che, con danno della giustizia e con danno dello insegnamento, molte cattedre e seggi di magistrati
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ove mai venissero impugnate, dovrebbe rinnovarsi l'intera discussione che fu fatta nelle sedute del 3 e del 5 febbraio 1866. Ma la Commissione oggi
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un'interpretazione diversa da quella che fu data nella Legislatura passata, ed a cui si è attenuta la Commissione. Ma se voi senza alcuna discussione preliminare e
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Così ridotta la questione ai suoi veri termini, vedrà l'onorevole Valerio che la comunicazione che fu fatta alla Camera è una cosa più che regolare
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fu esaurita dalla Commissione stessa, la quale, secondo me, soltanto si divise in due opinioni quando si trattò di applicare i principii che essa
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per la Commissione fu fuori di discussione. Ritenne che gli articoli 3 e 11 dell'ordinanza imperiale del 23 ottobre 1857 dichiarano il professore
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l'argomento della stabilità fu la base sopra cui furono fondate le disposizioni della legge elettorale, non poteva scendere all'esame di gradazioni di
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Finzi. Dopo quello che fu detto in questa tesi dagli onorevoli Righi e Cordova, poco avrei da aggiungere io, se non mi fosse cimento la significanza
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, certamente vi è gran differenza, e fu detto nella relazione; ma questa differenza, quella cioè della inamovibilità, dell'indipendenza e del grado supremo
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veggo che l'onorevole Pescatore che fu l'ultimo a parlare, e che pure si è alzato il primo per chiudere la discussione, non dovrebbe credere di dar
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, dargli la cittadinanza, e fu un atto di alta politica che fece allora la Camera. Ed io intenderei di portare l'attenzione della Camera su questo punto.
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dei loro concittadini. Questa opinione la divido anch'io, e la divisi in altri tempi, e vi fu un altro Parlamento che vi dette ragione, quando, cioè
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311, parlandosi dei professori dell'istituto tecnico di Torino, fu fatta eccezione alla regola generale e fu detto espressamente così: «I professori
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Ho sott'occhio una legge del 1862, votata dal Parlamento, e per la quale fu riconosciuto il decreto regio che aveva ordinato la creazione del museo
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per gl'ingegneri, e nulla monta se al nome, scuola d'applicazione fu invece sostituito quello d'istituto industriale e professionale.
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Ritenuto adunque che il decreto di nomina del D'Ancona fu anteriore alla trasformazione dell'istituto tecnico; ch'egli era e conserva perciò il
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operante, fu considerato avere titolo, grado e stipendio pari ai professori delle Università, e che perciò a suo riguardo non sarebbe il caso di scendere a
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, e ne ho delle assicurazioni, che il professore D'Ancona fu nominato professore dell'istituto tecnico di Torino prima che fosse istituito il museo
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cui il professore D'Ancona, allorquando fu nominato professore dell'istituto tecnico, pari in grado, stipendio e titolo a professore universitario
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), fu unito all'istituto industriale, annesso al museo.
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decreto non era nella facoltà del ministro di farlo. Una mozione fu fatta nel Senato al ministro Berti, ed esso rispose allora all'interpellanza
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Accademia della crusca
