X Legislatura – Tornata del 3 luglio 1868
Il motivo della dilazione che io chiesi alla Camera era perchè, avendo tenuto un colloquio coll'onorevole ministro delle finanze su questo (posso
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che un argomento grave davvero possa essere trattato in una seduta straordinaria; quindi è che io, che prima era favorevole alla mozione dell'onorevole
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concedere diritti, in quanto che tutto ciò che non è proibito, nel mio concetto, è permesso. Quindi la mia proposta non era suggerita da altro
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, che volontariamente si era costituito. Anche per le strade comunali si fanno dei consorzi, e alcune volte questi consorzi si fanno liberamente; ma
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La materia intorno alla quale noi stiamo discutendo, come ben l'ha definita l'onorevole deputato Polti, non è più identica a quella che era
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depositari dei libri catastali e di tutti i registri relativi alle imposte dirette. Era dunque necessità che, in vista di centri di scarsa popolazione e
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dell'imposta reale, della fondiaria, ma ancora della imposta diretta personale detta della ricchezza mobile, locchè non era mai avvenuto col sistema del regno
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La Commissione si è accontentata di questo dato di 4000 anime, perchè ha creduto che fosse il migliore, ed era anche confortata in questo suo
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L'articolo della Commissione era concepito in questi termini:
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Avitabile. Io ho chiesto la parola quando l'onorevole relatore della Commissione diceva che la quistione del pagamento era risolta sol perchè si è
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Ora, quando io diceva semplicemente che l'esattore era retribuito dal comune, intendeva che questo significasse che l'esattore era un vero e proprio
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pagato a carico del comune, non era già per la veduta di sollevare il bilancio dello Stato, aggravando quello del comune. Imperocchè io non considero
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mettere questo principio nella legge che ho avuto l'onore di presentare, il mio concetto non era solamente dettato da una mira di economia. Il mio
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Cambray-Digny, ministro per le finanze. … io mi permetto di ripeterlo oggi, perchè su quel principio solo era ed è fondato. Naturalmente l'onorevole
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Bove. Signori, io ho presentato un emendamento nel senso della giustizia, perocchè, se nel giorno di ieri si era sopita la questione principale
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relativo alla garanzia al comune, secondo me, non poteva accettare che il comune, che non era garante, nominasse gli agenti della percezione delle imposte
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per la quale io manteneva il mio emendamento, era quella che in una questione cosiffatta bisogna essere chiari. Non è già che io sospettassi che a ciò
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Commissione, uscite dalla bocca dell'onorevole Salaris. La Commissione, appunto per evitare l'equivoco, appunto perchè era tacciata di avere redatto
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, in quantochè la Camera forse era poco soddisfatta di sentir tratta nuovamente in campo una questione già stata lungamente ventilata e ieri e l'altro
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preopinanti era stata posta.
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Ieri volli vedere qual era il decentramento, e lo trovai riassunto nella garanzia dei comuni e nella responsabilità per la riscossione delle imposte
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libertà significano la garanzia e la spesa. Questo era quello che m'interessava di dire in risposta all'onorevole ministro delle finanze.
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Ora, siccome era precisamente questo concetto che io voleva escludere col mio emendamento, perchè intendo di lasciare piena libertà ai comuni, una
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Villa Pernice, relatore. Io aveva già dichiarato che quest'emendamento mi pareva inutile, giacchè era nella facoltà del comune di stabilire il
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Io comprendo che era materia legislativa lo stabilire che le esattorie si concedessero all'asta pubblica; ma, posto questo principio, al resto deve
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' municipi, l'interesse supremo era de' municipi, quindi a loro carico le spese della riscossione delle imposte.
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Accademia della crusca
