X Legislatura – Tornata del 27 maggio 1868
monaci, direi così, un bill d'indennità per due inosservanze da loro fatte alle leggi civili, quando, cioè, avessero professato prima degli anni 21 o
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benevola al progetto di legge che discutiamo, abbia prima di tutto constatato che questi monaci non potevano a loro sostegno accampare diritti positivi
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simili. Io spero quanto prima di raggiungere questo intento, ma, ripeto, bisogna tener conto delle difficoltà che s'incontrano per poter presentare un
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finanziarie tutte le loro proposte relative a questioni speciali; che dico? anzi le hanno messe in prima fila. E, per esempio, quando si presentava la
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, dovreste, prima di farne godere i frutti ai monaci che sono nemici d'Italia, estenderla a coloro che hanno patito e patiscono e languono ancora in
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presidente. Mi pareva che fosse evidente il risultato; nonostante, se fu domandata la controprova prima della proclamazione della votazione, io farò
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«1° I religiosi professi ordinati in sacris prima della pubblicazione della rispettiva legge o decreto di soppressione, e non dopo il 18 gennaio 1864
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Sineo. Prima che sia messo ai voti questo emendamento, la cui adozione conterrebbe implicitamente la adozione dell'articolo, io credo che sia
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; nelle altre provincie nelle quali prima non erano stati colpiti da soppressione non ha niente.
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la professione prima della pubblicazione della rispettiva legge.» Ma, siccome nella legge del 7 luglio 1866 si parla di voti solenni, e di voti non
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I religiosi professi ordinati in sacris prima della pubblicazione della rispettiva legge o decreto di soppressione, e non dopo il 18 gennaio 1864 per
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«Art. 3. A tutti quei religiosi, o religiose che, o per aver fatta la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta
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Parlando prima di tutto della redazione di quest'articolo io mi permetto di domandare alla illustre Commissione: chi darà le prove all'azienda
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avrei mai più votato nè le leggi sul matrimonio civile, nè l'abolizione delle corporazioni religiose, nè, assai tempo prima, l'abolizione del fôro
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Ora bisogna considerare che molti monaci i quali non vivevano nello Stato, i quali non vissero nello Stato per moltissimi anni prima della
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condizione che i monaci dovranno avere avuto dimora, per un tempo determinato, e prima della promulgazione della legge del 1866, in conventi che esistano in
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aver fatto la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta dalle leggi civili, o per averla fatta nelle provincie romane
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combatterla: la prima come segretario della Commissione per la famosa convenzione Langrand-Dumonceau; la seconda in occasione che questa grande questione
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L'onorevole Macchi ricorderà che nella Legislatura del 1861, nella prima Legislatura italiana, un emendamento dello stesso genere fa presentato da un
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il frate. Questo del resto non l'avrebbe potuto fare, prima di tutto perchè il frate è un individuo, e un individuo non si sopprime con un articolo di
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presidente. Prima di dare la parola all'onorevole Cortese, do lettura alla Camera di un articolo aggiuntivo stato proposto dall'onorevole Cancellieri
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presidente. Se non vogliono, voteranno contro; io debbo mettere la proposta ai voti: prima di tutto domando se è appoggiata.
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prima dell'età prescritta dalla legge civile, ovvero in provincie ancora soggette al regno pontificio; e in conseguenza di questo principio che pone
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presidente. La parola spetta prima all'onorevole Puccioni per un fatto personale. Puccioni. Io mi rimetto alla giustizia della Camera. Essa sa quale
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quei poveri religiosi i quali erano nel possesso del loro stato monacale, e che avevano fatto professione prima della età prescritta dalle leggi civili
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Pare che sulla prima parte anche l'onorevole Pescatore consenta che, nel modo con cui ho avuto l'onore di
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suppongono la condizione che i religiosi e le religiose fossero prima della promulgazione della legge nel possesso del loro Stato. Questa, signori, è
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Ora invece, seguendo il suggerimento del ministro, la Commissione abbandona l'idea, abbandona, cioè, la garanzia dello Stato che prima aveva creduto
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regolare professione di voti solenni e temporanei prima del 18 gennaio 1864, abbia continuato e, nei momento della pubblicazione della legge, continui ad
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«Art. 3. A tutti quei religiosi o religiose che per aver fatta la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta dalle
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Accademia della crusca
