X Legislatura – Tornata del 27 maggio 1868
loro opposizione al progetto — Dichiarazioni dei ministri di grazia e giustizia, e delle finanze, e del deputato Sebastiani, e loro parole in difesa
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dell'avere professato dentro o fuori dello Stato, questi monaci, essendo ricorsi ai tribunali ordinari nelle loro controversie collo Stato, ne abbiano
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monaci, direi così, un bill d'indennità per due inosservanze da loro fatte alle leggi civili, quando, cioè, avessero professato prima degli anni 21 o
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Ma, francamente, signori, se riduciamo tutte queste affermazioni al loro vero valore, se le spogliamo della loro esagerazione, mi ritornano alla
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miseria di costoro, i quali, non per la loro volontà, ma per circostanze che la Camera ha inteso discutere nelle tornate passate, si trovano non
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d'interpretare l'articolo 3 come se essi abbiano fatta una professione regolare che dia loro il diritto all'intera pensione. Io spero che queste dichiarazioni
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Ora, io osservo: lo Stato nel privare quei religiosi dei loro conventi, non doveva compensarli per la posizione che già tenevano nel momento della
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Governo del Re presentare un progetto sopra il modo con cui debbono essere riformate le confraternite, ma non proclamò il principio della loro
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. Eh via! Lo Stato li abbandoni una volta questi diritti e lasci che le cose vadano alla loro china ed i fedeli provvedano di per sè stessi alle spese
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confraternite debbano essere riformate, ma non parla di incameramento dei loro beni.
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Io conosco molti i quali furono privati dei beni per confisca dei Governi caduti, e che passarono buona parte della loro vita in esilio, ed ora
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Cadolini. Io conosco anche dei feriti, resi impotenti al lavoro nella guerra del 1860, i quali non hanno potuto ottenere la pensione che loro sarebbe
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scopo serviva loro di maschera per vivere in congregazioni religiose, le quali avevano quello scopo settario e contrario alla civiltà che tutte le
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del loro ordine, eccetto coloro i quali, nei vari paesi d'Italia, avessero professato dopo che il loro ordine fosse stato nei medesimi soppresso.»
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perchè si voleva comprendere solamente quei religiosi i quali, per la loro ordinazione in sacris credevano se tenuti, ed erano creduti obbligati alla
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Ora, se voi credete di fare ragione ai Fate-bene-fratelli, appunto perchè hanno professato secondo la loro regola, dovete fare ragione a tutti coloro
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appunto perchè questi sono obbligati a seguire la vita monastica, appunto perchè non possono secondo la loro coscienza abbracciare un altro stato, io vi
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, e che per conseguenza aveano diritto ai beni dell'ordine loro secondo le leggi dello Stato.
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Sebastiani. Io credo che su questo non possa correre nessun dubbio, perchè, quando sono professi nel loro ordine, i chierici sono compresi
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«Art. 3. A tutti quei religiosi, o religiose che, o per aver fatta la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta
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Ticino nell'interesse della patria comune, io vorrei che qui fossero in quest'augusta Aula, e vi spiegassero un po' esse come fu interpretata a loro
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Parigi, dove, mentre vivono d'altri larghi proventi che si procurano come loro pare e piace, godono della pensioncina che il Parlamento italiano ha avuto
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Non vorrei che gli stessi inconvenienti, che si sono verificati finora, possano nascere per coloro i quali vorranno far valere i loro diritti
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aver fatto la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta dalle leggi civili, o per averla fatta nelle provincie romane
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Ma, ci si dirà, questi monaci alla fine dei conti hanno professato, essi erano nel possesso del loro stato, e la legge civile sopprimendoli doveva
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diritto la pensione che oggi quasi per un favore loro si concede. Ma se lo Stato questa sanatoria non ha in passato concessa, non vi è ragione alcuna per
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valere le loro ragioni; od essi non hanno diritto, ed in questo caso noi non abbiamo nessun dovere verso chi ha violato scientemente la legge dello Stato
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è ragguagliata a quella che è determinata dall'articolo 7 della legge del 1866) a quei monaci i quali avessero fatta la loro professione nell'età
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monaci diritto alcuno ad ottenere da noi i favori che la Commissione loro propone? Io non lo credo, perchè questi monaci devono sapere che la legge
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Ma infine, se voi lasciate che questi monaci continuino a vestire la loro tonaca, malgrado la pensione che vi disponete a largir loro…
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L'altro giorno l'onorevole guardasigilli, ed altri oratori che consentono con lui, invocavano in vantaggio dei frati la pretesa loro buonafede. Ma se
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Vadano i monaci a chiedere l'elemosina ai loro amici; e se i poveri emigrati, e se le vittime della libertà non vanno ad invocare soccorsi a Roma
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contro di noi, perchè li abbiamo fatti vittime votando la legge per la loro soppressione, adesso provocherebbero contro di noi anche lo scherno
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visto in Sicilia quanto sia pericoloso di lasciare a questi monaci il loro abito, di modo che ha dovuto ordinare che lo deponessero. D'altronde tutte le
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Se avete aboliti i monaci, togliete loro la facoltà di vestirne le invise e pericolose insegne.
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passò? Perchè parecchi dei deputati che avversavano il progetto di legge, per mandarlo a monte diedero il loro suffragio favorevole a quell'emendamento.
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, siasi inculcata la loro osservanza, e punto non appare che verun provvedimento siasi preso per quelle riguardanti la professione
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farli seguitare a dimorare provvisoriamente come rettori di chiese in qualche convento, si è voluto da loro esigere che svestissero l'antico abito.
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lasciarli vestiti a modo proprio, specialmente allorchè vi possano essere dei religiosi i. quali si sentissero violentati nella loro coscienza
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Bisogna che l'amore che professa l'onorevole Massari, non solo per i frati, ma eziandio pel loro abito, sia ben forte, se è tale da indurlo a mancare
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stessi diritti alle rendite di quei beni che noi loro abbiamo tolti? Se noi non avessimo soppresso i loro conventi, sarebbero essi forse oggi respinti dal
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gettare sul lastrico un'infinità di cittadini che avessero poi con lo spettacolo delle loro miserie accusato in ogni angolo d'Italia l'atrocità, direi
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quei poveri religiosi i quali erano nel possesso del loro stato monacale, e che avevano fatto professione prima della età prescritta dalle leggi civili
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astenuti quantunque si trovino nel medesimo caso, che cioè abbiano fatta la professione religiosa, e che loro si opponga soltanto il difetto dell'età, o il
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loro negata la pensione. È un principio generale quello che si adotta, e io non so come debba ripeterlo più chiaramente; è una conseguenza
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che debbono provare la loro condizione, ma anche tutti quelli a cui si sono accordate pensioni si sono trovati nella medesima posizione.
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suppongono la condizione che i religiosi e le religiose fossero prima della promulgazione della legge nel possesso del loro Stato. Questa, signori, è
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presidente. Osservo all'onorevole Pescatore che questo è un emendamento all'articolo che discutiamo. Insistono i proponenti nella loro proposta?
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quali, non appartenendo a Provincie non soggette al dominio pontificio, ma appartenenti al regno d'Italia, abbiano nondimeno dovuto fare la loro
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«Art. 3. A tutti quei religiosi o religiose che per aver fatta la loro professione nell'età prescritta dai canoni, ma prima di quella voluta dalle
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