X Legislatura – Tornata del 27 maggio 1868
loro opposizione al progetto — Dichiarazioni dei ministri di grazia e giustizia, e delle finanze, e del deputato Sebastiani, e loro parole in difesa
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quando discusse il bilancio di grazia e giustizia. E l'onorevole ministro si scagionava da questa accusa di contraddizione senz'altro rispondere.
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Non aspetti la Camera che io entri nuovamente nella discussione generale.
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all'interpretazione dell'articolo terzo della legge 7 luglio 1866, si potesse dar luogo a titolo d'equità, e taluni hanno ritenuto a titolo di giustizia, ad
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Ora, se il fatto della presentazione del progetto sta così, è indipendente da qualunque altra ragione e viene da un principio di giustizia, la Camera
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perciò si possa fare a meno dal votare questa legge, quando si riconosce che si tratta di fare omaggio ad un principio di giustizia, quando il
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Accetto solamente, e prendo l'impegno di studiare il modo per cui, se non di un tratto, ma partitamente
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. Ricordi la Camera che taluni degli oratori che presero parte alle discussioni del bilancio di grazia e giustizia dissero: Mettete questa spesa a carico
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Io rispondo innanzi tutto non essere che un atto di giustizia quello che si domanda alla Camera, e però non potersi essa nel rincontro preoccupare
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Questa condizione io non la comprendo. Dite che non è atto di giustizia; dite che non è reclamato dall'umanità; dite tutto quello che si è detto da
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, ad epoca più opportuna. Io non credo che si debba ora mettere per condizione alla votazione della legge, che il ministro di grazia e giustizia debba
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opposizione, ma la questione di giustizia va innanzi alla questione d'interesse, quand'anche si tratti dell'interesse dello Stato, perchè il maggiore
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che il presente disegno di legge non abbia bisogno di una lunga difesa, essendone evidente la giustizia, ed essendo stati al medesimo tutti, meno due
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Però l'onorevole ministro, il quale per due anni, se non erro, fa relatore del bilancio di grazia e giustizia, mi permetta che io gli osservi come il
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Egli dice: questo che vi proponiamo è un atto di giustizia, e se tale vi sembra, voi lo dovete approvare, o se tale non vi sembra, voi potete
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Ora, a mio parere, sino a che egli parla come ministro di grazia e giustizia, avrà forse ragione nel pronunciarsi in questa guisa; ma quando egli
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Si è parlato di giustizia, e in suo nome hanno perorato tanti oratori, e credo anche abusando di questo sacro nome della giustizia. Ma quando noi
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Cessate dunque una volta di venire a mendicare queste pensioni in nome della giustizia, di una giustizia che, se voi voleste per intiero applicare
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Ora, non vi pare che la giustizia v'imporrebbe di provvedere a soccorrere la schiera di quei nobili e generosi cittadini che alla fine de' conti
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Domando la parola.
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Credo di essermi spiegato chiaro abbastanza; e però posso assicurare l'onorevole Sineo che le
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Allorquando avete soppressi gli ordini religiosi, voi certamente potevate, non dico secondo giustizia, non dico secondo equità, non dico secondo
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Dobbiamo dichiarare la nostra volontà, come l'intendiamo, conforme alla giustizia, conforme all'equità, e nessun tribunale dopo la dichiarazione del
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Debbo fare una dichiarazione. Io ho accettato il progetto di legge perchè supponeva che la Camera lo
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i sentimenti di umanità e di giustizia.
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Dalla discussione che si è fatta in questi giorni, dovete esservi persuasi che questione di giustizia non c'è punto in questa legge; e mi piacque
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mai immaginato che una legge così innocente, dettata da un sentimento di umanità e di osservanza alla giustizia, una legge alla quale erano al tutto
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L'onorevole Morini ha dubitato che quest'articolo potesse estendere il beneficio, per giustizia dovuto ai religiosi, ad un numero eccessivo, giacchè
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L'onorevole Puccioni ci diceva: se è questione di giustizia, come dite, la giustizia la fanno i tribunali; andate dinanzi ai medesimi, e l'avrete; in
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Noi versiamo adesso appunto nell'esame della giustizia della legge; e mi permetta la Camera che io brevemente le dimostri come la legge, non
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della giustizia naturale, ma di eseguirla letteralmente, quando il suo significato, ancorchè contrario ai sommi principii del diritto, non è dubbio
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podestà di fare le leggi voi domandate non la giustizia che deriva dalla legge, ma l'applicazione della giustizia eterna, di quella giustizia immutabile
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invoco da voi, dalla giustizia del Parlamento che esso approvi questo progetto di legge, il quale, se può stabilire un onere temporaneo sul fondo del
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presidente. La parola spetta prima all'onorevole Puccioni per un fatto personale. Puccioni. Io mi rimetto alla giustizia della Camera. Essa sa quale
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Se le interpretazioni che l'onorevole Pescatore ha dato in seguito alle dichiarazioni del relatore
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Signori, come possiamo noi sancire una legge siffatta? Si dice che questa legge si fa per ragioni d'umanità, per ragioni anche di giustizia verso
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Pare che sulla prima parte anche l'onorevole Pescatore consenta che, nel modo con cui ho avuto l'onore di
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. È naturale che, quando votata questa legge, bisognerà aggiungere delle disposizioni, precisamente per
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quali concorre una riconosciuta ragione di giustizia e di equità, non si credeva potersene altri aggiungere o presupporre.
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Debbo dichiarare che il Ministero non accetta questo emendamento perchè in certo modo esso potrebbe
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Da quanto dissi poco fa intorno all'articolo proposto dall'onorevole Cancellieri, la Camera capirà di
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De Filippo, ministro di grazia e giustizia. Innanzi tutto pregherei la Camera di trasportare l'articolo 6 in ultimo luogo, trattando esso dell'epoca
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Accademia della crusca
