X Legislatura – Tornata del 27 maggio 1868
essere alcuna difficoltà; ne ha il diritto.
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d'interpretare l'articolo 3 come se essi abbiano fatta una professione regolare che dia loro il diritto all'intera pensione. Io spero che queste dichiarazioni
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Essi non hanno certo una professione con cui possano procurarsi un guadagno, non conservando nemmeno il diritto di potere andare elemosinando: dunque
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legge scritta non risultasse un diritto, ben essi lo hanno dalla legge morale; siasi che la Camera non lo avesse chiaramente espresso nella legge del
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onorevoli Mancini, D'Ondes-Reggio e Del Re non occorrere una nuova legge per dare a quei frati il diritto della pensione.
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legge, domando se lo Stato aveva il diritto di espellere dai conventi i frati, che sono contemplati nel presente disegno di legge, in forza delle
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Certo che, se lo Stato avesse avuto diritto di espellerli, perchè avevano professato o nel Napoletano in violazione della prammatica del 4 luglio
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Ammesso quindi il diritto che moralmente esisteva e che sarebbe in quante modo riconosciuto dallo schema di legge in discussione, non vi ha dubbio
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lato le diocesi in Italia potrebbero essere ridotte ad una per provincia, dall'altro sembra che lo Stato non abbia cotale diritto, perchè facendolo
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Infatti egli è questione controversa nella Camera se, allorquando si discutano i bilanci, si abbia diritto o no di introdurre nei medesimi
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«La Camera dichiara che, in virtù della legge 7 luglio 1866, hanno diritto alle pensioni tutti i religiosi che avevano professato secondo le regole
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è d'uopo, una legge interpretativa della precedente. Questo è nel diritto del Parlamento. Io non conosco nessun diritto acquistato oltre la volontà
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, e che per conseguenza aveano diritto ai beni dell'ordine loro secondo le leggi dello Stato.
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: questi Fate-bene-fratelli hanno una regola particolare; avendo professato secondo la propria regola, hanno diritto alla pensione.
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che chiunque ha fatta la professione secondo la regola del proprio ordine ha diritto alla pensione. E, quando altra ragione non vi fosse, ci sarebbe la
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distinzione è fondata. Io non voglio discorrere di diritto; è fondato moltissimo nel fatto. Ma farei poi osservare all'onorevole Mannetti che vi sarebbe
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Ora, non vi pare egli sufficiente che questo chierico, per la condizione in cui ordinariamente si trovava, non abbia maggior diritto a pensione di
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promulgazione della legge del 1866, si credono in diritto d'avere la pensione quand'anche non si trovino nel caso cui si riferisce quest'articolo. So che molti
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, e che, venendo ora in Italia, e chiedendo la pensione in nome di questa legge, avranno diritto di averla, sebbene essi se ne stiano sempre fuori del
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Io non comprendo questo modo di ragione, e riduco la questione a questi termini: o essi hanno diritto, e vadano dinanzi ai tribunali e facciano
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momento che, parlando su questa legge, e proponendomi di modificarla, non intendo togliere a me il diritto di respingerla, di votare contro la
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diritto la pensione che oggi quasi per un favore loro si concede. Ma se lo Stato questa sanatoria non ha in passato concessa, non vi è ragione alcuna per
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monaci diritto alcuno ad ottenere da noi i favori che la Commissione loro propone? Io non lo credo, perchè questi monaci devono sapere che la legge
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togliere questo privilegio che combatte il Gladstone. Dunque noi siamo i suoi compagni; sì, siamo noi che abbiamo il diritto di rivendicare come più
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hanno propugnate, e propugnate infelicemente, vengano ora a reclamare in modo assoluto il proprio diritto.
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Ora, considerando che gl'inservienti hanno diritto ad un misero assegno, non essendo nè padri, nè laici professi, per quello che può giudicarsi, la
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pensioni definitivamente assegnate e di 1148 sussidi concessi ad inservienti, si accertò non aver diritto nè a sussidio, nè a pensioni numero 4925, e
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della giustizia naturale, ma di eseguirla letteralmente, quando il suo significato, ancorchè contrario ai sommi principii del diritto, non è dubbio
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ora, vorrei imporlo a quelli che, per indulgenza nostra, non per diritto giuridico che essi abbiano, vengono ad ottenere da noi una pensione.
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Dunque, quando una legge è venuta a colpire uno stato di diritto od uno stato di fatto che somigliava in tutto e per tutto allo stato di diritto
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lo Stato invece dava il suo consenso e permetteva che questi frati, i quali, stando al rigore del diritto civile, non sarebbero stati legittimamente
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legge scritta non avete alcun diritto; ma dobbiamo dire a questi frati: poichè voi siete venuti dinanzi al Parlamento, poichè a quelli che hanno la
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Or bene, o signori, le dichiarazioni del relatore che ho diritto di ritenere conformi al concetto della Commissione, sino a dichiarazione contraria…
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quando li trovo contrari alla legge civile li combatto, perchè ho diritto di considerarli come nemici.
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Quindi, se la Camera non è d'altro avviso, io sostituirei alle parole: «abbiano negata la pensione» queste altre: «che non abbiano diritto alla
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diritto a pensione.
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, non esiterei a pronunziarmi nel senso che costoro non hanno alcun diritto. Ma avendo accettato questo progetto, io non esito del pari ad associarmi
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Ciascuno dei religiosi soppressi per aver diritto alla pensione deve presentare questi documenti:
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leggi civili, non avevano diritto alla pensione che l'articolo 3 della legge 7 luglio 1866 consente ai membri delle soppresse corporazioni religiose, è
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«Art. 6. Le pensioni ed assegnamenti, cui si dà diritto con la presente legge, hanno principio dal primo gennaio 1868.»
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Ora, è troppo evidente essere nello spirito della legge in discussione lo accordare il diritto alla pensione solamente a coloro che fossero
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Accademia della crusca
