X Legislatura – Tornata del 24 aprile 1869
«Appena il più acuto ed il più legittimo dei dolori me lo concede, rivolgo a lei, e per mezzo suo, ai miei onorevoli colleghi, cordialissimi
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accorrere al loro posto dov'era maggiore il pericolo; ed il suo capo, il degno cavaliere Matteucci, tenne tale un contegno e diede tali risposte da ricordare
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energia, era assente; onorato dalla fiducia del Governo colla nomina a senatore, era venuto a Firenze onde prestare il suo giuramento. Ma, incredibile a
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assenza. Ed aggiungeva che, essendo questa l'effetto di atti violenti, non gli era dato di accettarla. Ripugnarne inoltre l'animo suo per la conoscenza che
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gravi pericoli per salvare la Giunta e per salvare l'onore del suo paese.
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di ritornare su tale argomento. Mi affrettai a chiedere al Governo un delegato straordinario. In attesa però del suo arrivo, non avendo il Consiglio
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così male corrispose al suo dovere. Quel funzionario, il quale era consigliere e delegato, fu traslocato alla prefettura di Siena, credo, e da
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suo dovere il Governo contro di essi; lo faccia la magistratura, lo facciano anche i cittadini.
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questa condotta indebolisce l'effetto della lettera che il prefetto, nel primo impulso del suo animo generoso aveva indirizzata al sindaco. Dopo ciò
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dimostrato il suo coraggio e il suo patriottismo. Nè l'onorevole Briganti-Bellini, nè alcun altro ha biasimato la scelta fatta dal prefetto in
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pienamente coll'onorevole interpellante che il Governo mancherebbe altamente al suo dovere se in tutti i suoi atti non dimostrasse la ferma volontà di
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, che non sa quali fossero le cause che hanno prodotto gli sconci per cui egli è chiamato a quell'amministrazione, cominci a dar opera al suo mandato
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nel vero, che l'autorità militare aveva fatto il suo dovere, che aveva fatto bene, che aveva preveduto quello che altre autorità non avevano saputo
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suo posto?
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marzo non aveva fatto il suo dovere, e che io lo avessi immediatamente punito.
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giorno partono da osservazioni identiche a quelle, fatte ieri dall'onorevole Sormani-Moretti nel suo importantissimo discorso.
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nè votati, ma espressi in questo recinto, credette suo dovere di internarsi nel tema importante del commissariato delle strade ferrate.
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Era inutile infatti fare il tronco di ferrovia da Bergamo a Lecco, se poi a questo tronco non si voleva dare lo sviluppo che il suo collocamento
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L'onorevole Nisco ha facoltà di parlare per svolgere il suo ordine del giorno.
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associare all'onorevole collega, poichè avvi tra il mio ordine del giorno ed il suo una differenza molto essenziale.
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Siccome nè l'onorevole Valerio nè io abbiamo avuto risposta dall'onorevole ministro dei lavori pubblici (come ieri osservava nel bellissimo suo
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dare a questa parola il suo vero significato, quello cioè che siffatto treno abbia a percorrere la distanza indicata, con quelle sole interruzioni
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Ed infatti, se io prendo ad esaminare il servizio delle nostre ferrovie nel suo complesso, questa sorgente delle future ricchezze d'Italia, la quale
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l'onorevole ministro dei lavori pubblici trovasse modo di far raddoppiare i treni, il suo collega ministro delle finanze, dovendo poi fare i conti alla
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L'onorevole Breda ha la parola per isvolgere il suo ordine del giorno.
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quanto sta in suo potere, a far sì che anche i nostri introiti ferroviari tendino a duplicare. A ciò ottenere servirà assai opportunamente un treno
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Parendomi poi che la conclusione del suo ordine del giorno sia soltanto il desiderio di venire assicurato che un treno speciale sarà sollecitamente
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il ministro adempia al suo presentando i documenti necessari.
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direbbe soltanto che la direzione generale del Ministero incaricata di sorvegliare le strade ferrate non fa il suo dovere, ma non si proporrebbe mai
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una specie di contraddizione nel suo ordine del giorno.
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Accademia della crusca
