X Legislatura – Tornata del 24 aprile 1869
devono fare gli uomini che avevano assunto l'ufficio in tempi difficili, e per tempo erano usciti dalle case loro la mattina del 22 marzo per
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provincia marchigiana, che si distinguono per le loro popolazioni serie e tranquille.
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di quella città, avvertirono i loro figliuoli, ed altri sui quali usavano influenza morale, di astenersi di partecipare a qualunque turbamento
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D'altronde nessuna conseguenza potevano avere gli atti loro, perchè compiuti sotto la pressione di pubblica violenza.
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urli della plebaglia, cui risposero dignitosamente, ed anche una volta salvarono le loro vite col loro dignitoso coraggio.
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Allorchè i cittadini di Perugia vollero riportare i resti di due loro conterranei, che subirono la fucilazione, insieme ai fratelli Bandiera
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alcuna conseguenza, essendo di loro natura nulli ed irriti. Debbo aggiungere che ci furono due eroici cittadini i quali, benchè non ne avessero lo
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disordine la loro professione. In questo frattempo, o signori, chi è che reggeva la città d'Ancona? Qualcuno avrebbe potuto dubitare che non fosse il
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invoco sopra di loro la vendetta della legge. Io richiamo su di questa peste la vigilanza delle autorità; vi richiamo soprattutto la attenzione della
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municipale, dimostravano nel modo il più lodevole il loro interessamento pel benessere della città stessa che in compenso tumultuava contro di loro.
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che non tutti in quel giorno fecero il loro dovere, non posso però ammettere che vi fosse da parte delle autorità una colpa così grave quale vi sarebbe
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che il procuratore generale del Re e il generale comandante la truppa d'Ancona, trovandosi insieme nel teatro, tennero parola fra. di loro sopra una
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stata causata appunto dalla loro pubblicazione, il prefetto credette opportuno di chiamare a sè alcuni ragguardevoli cittadini di Ancona, e fra questi
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della provincia di Ancona, coll'arresto dei principali autori e promotori del disordine avvenuto il 22 marzo e colla loro denunzia all'autorità
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lascio loro la responsabilità delle conseguenze della via che essi hanno presa.
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ragione, che l'onorevole ministro, nella difesa che ha fatto delle autorità, ha fatto comprendere che la loro missione non è ancora finita.
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Gli onorevoli Negrotto, Nicotera, Bembo, Villa Pernice, Colletta, Correnti, Righi, D'Ayala, Maldini, Fabrizi, Loro, Messedaglia, Praus e De Luca
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autori e denunziarli alla autorità giudiziaria, inquantochè il disordine era cessato subito dopo che i tumultuanti ebbero ottenuto l'intento loro, e
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Gli agenti del Governo hanno essi fatto il debito loro? E quel prefetto ha egli aspettato a venire a dare il giuramento in Senato il giorno in cui
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consiglieri ed il sindaco, e di ciò potrei citar prove, e dire che vi sono stati uomini che a rischio della loro vita hanno miracolosamente salvato il sindaco
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«Sulle strade ferrate i sudditi dell'altra parte e le loro merci non saranno trattati meno favorevolmente dei sudditi propri e delle loro merci
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Ne ciò vi farà meraviglia, signori, ove riflettiate che poco importa ai negozianti che la loro merce percorra una maggiore quantità di chilometri
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perdita di tempo per i passeggieri e con maggiore loro dispendio e disagio.
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per transito in qualche porto italiano avviino piuttosto le loro navi nei porti austriaci, e ciò con loro grandissimo vantaggio, e con immenso danno
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loro rimediare. Cercherò pertanto in qualche guisa, completando gli argomenti da esso ieri svolti, di proporvi in pari tempo taluno dei rimedi che si
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italiani dovranno godere sulle ferrovie, per sè e per le loro merci, degli stessi diritti e vantaggi de'sudditi austriaci; così io credo che, se tale
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nei loro diritti, il pubblico in qualche cosa vi avrebbe almeno guadagnato, riuscendo ad avere più comode, e più dirette comunicazioni tra un luogo e
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conchiudere), il signor ministro faccia loro osservare che i convogli che noi domandiamo da Genova a Milano, e per Verona e per Venezia, si possono
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loro lavoro.
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onorevoli miei colleghi che vollero onorarlo della loro firma, lo vorrà accettare, adoperandosi poi con tutta alacrità per attuare quanto noi chiediamo
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persuadano che, allorquando il Parlamento ha creduto di cedere loro le ferrovie dello Stato, non avrebbe certamente ciò fatto se avesse potuto immaginare che
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ricevono nella loro percorrenza altre vie confluenti, come, per esempio, la strada della Engadina che in vicinanza a Chiavenna si congiunge colla via
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che questi gruppi pongono avanti per la effettuazione dei loro disegni. Essi, come sa l'onorevole ministro dei lavori pubblici, non chiedono nè garanzia
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legge per poter tradurre in atto i loro propositi e per creare delle nuove strade e delle nuove arterie ferroviarie nello Stato.
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, perchè si manca di magazzini per depositarle, perchè si persuadessero la Camera ed il Governo che questi commissari, invece di fare l'obbligo loro
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pretendere che queste società abbiano a raddoppiare il numero dei loro treni; e noi stessi, nel nostro interesse, non abbiamo da desiderarlo, perchè, ove
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piccolo commercio e che corrispondono alla comodità di quei viaggiatori che non possono disporre di grandi mezzi, se confronto la loro velocità con
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governativa, ma fanno loro prò delle molteplici circostanze atte ad aumentare il movimento, stabiliscono treni di piacere internazionali, direi quasi, mondiali
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tutto a scapito dei loro azionisti, la rovina dei quali, si può dire, finisce sempre per pesare sul credito del paese.
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avrebbero trovato meglio il loro posto.
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certe località, le quali hanno bisogno appunto che, senza riguardo alle distanze, siano loro accordate delle facilitazioni di tariffe, che non possono
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Accademia della crusca
