X Legislatura – Tornata del 23 marzo 1867
non abbia riportato il numero dei voti prescritto dalla legge; l'altra questione riguarda il dispaccio telegrafico che fa letto dal deputato Nicotera
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dalla Camera, perchè contrarie al secondo comma dell'articolo 4 del regolamento provvisorio, il quale prescrive che, allorquando vi è una elezione
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instituito dalla Segreteria, ed i voti realmente ottenuti dal medesimo secondo le risultanze dei verbali dell'elezione. Ma l'onorevole Nicotera, e con esso
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prescritto dalla legge, e se non sono male informato, cotesta protesta sarebbe fatta da tre elettori, la di cui firma si presenterebbe vidimata dal
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Visone invece ha lo stipendio dalla Casa reale.
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sia o no eleggibile per la qualità che ha; questo risulterà dalla discussione che deve aver luogo.
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delle qualità volute dalla legge.
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una notevole differenza nel numero degli elettori iscritti e dei voti ottenuti dall'onorevole De Martino secondo il computo fatto dalla Segreteria della
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raggiunto il numero voluto dalla legge.
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L'ufficio quindi ha dovuto ritenere che l'onorevole De Martino ha riportato i voti prescritti dalla legge elettorale per essere proclamato nella
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iscritti ascendono, giusta il compito eseguito dalla Segreteria, al numero di 1204. I votanti, al primo scrutinio, erano 600. L'onorevole De Martino
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maggioranza voluta dalla legge, cioè del terzo più uno degli elettori iscritti, e della metà più uno degli elettori votanti. Ma stando ora alla cifra che
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gravissimi affari che debbono essere dalla medesima discussi e deliberati d'urgenza.
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dalla Segreteria, sia per calcoli mal fatti dai presidenti delle sezioni, è sempre una questione, e perciò si deve rimandarne l'esame, attenendoci
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credo che non si possa sul serio dire che sia sorta una questione, sol perchè per telegramma, dopo quindici giorni dalla proclamazione dell'elezione
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errato, tolto dal sunto delle operazioni elettorali eseguitosi dalla Segreteria della Camera; poiché invece il calcolo che ha motivato la proposta
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che le proteste le quali hanno potuto venire controllate dai giudici competenti, dai giudici cioè chiamati dalla legge a discutere ed a decidere in
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Accademia della crusca
