Voci della notte
sentiva, nulla sarebbe rimasto di quei due anni d'amore. Egli l'avrebbe dimenticata in braccio di altre donne, confusa nella folla dei ricordi. Chi sa se
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bestie per il mercato, non sensali, non donne coi polli e colle uova. Decisamente era troppo presto. Chi sa mai se la vedova lo aspettava a quell'ora
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Voci della notte
commiserarla troppo. Chi sa! Ella aveva delle gioie che gli altri non arrivavano a capire. Parlava cogli alberi, coi sassi, colle belle giovenche grasse che
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quattro o tre; ma esserci insomma. E chi le avrebbe avute? Forse suo fratello Marco, celibe, dissipatore, beone? Forse quella gatta morta della figlioccia
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Voci della notte
? Chi sa se madama di Maintenon, sposando Scarron a vent'anni era bella come quando, a quaranta suonati, tirò nella rete la maestà del re di Francia
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e tosto le passò per la mente il gaio volto ridanciano di chi aveva scritti quei versi sul taccuino, dopo una cena di capodanno, a occhi lustri e
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sotto ai sassi? Dov'erano le farfalle, le grandi farfalle bianche, azzurre, nere? Dormivano i fiori? e dormendo, sognavano? Di chi sognava la
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Accademia della crusca
