VIII Legislatura – Tornata dell’8 luglio 1861
Il relatore si era riservato di consultare la Commissione su queste modificazioni, ma siccome non lo vedo presente…
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La legge poi del 20 novembre 1859 sui lavori pubblici dispone appunto su quanto era contenuto negli alinea di quest'articolo 4.
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D'altra parte tutti sapevano che alle 7, mettiamo pur anche alle 8, questo era il primo progetto che si metteva all'ordine del giorno.
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presidente. C'era anche il deputato Briganti-Bellini che si era fatto iscrivere; ma mi avvertì che, se nessuno domandava la parola, lo ritenessi come
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Oltre a questo, era da osservarsi che, specialmente al giorno in cui tutta l'Italia ormai è riunita in un solo regno italiano, nel caso, che speriamo
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La nuova concessione, che trattasi ora di approvare, contiene una maggiore ed importantissima estensione, della quale non era parola nella
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Brunet. Non ho visto nella relazione accennato il voto di un ufficio il quale si era manifestamente dimostrato contrario alle varie parti di cui si
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Nella relazione del Ministero era detto come questo fosse un gravissimo sacrificio, mentre questo tronco, il quale deve dipartirsi da Imola o da
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Dapprima fu presentato un progetto di legge nel quale era detto che la società delle ferrovie romane dovesse attuare entro l'anno 1861 la strada
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La compagnia delle ferrovie romane, invece, era ben lungi dal presentare i medesimi caratteri di solidità: di più, sul di lei conto circolavano delle
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Ma, mentre la prudenza obbligava il Governo a procedere colla massima cautela, non era men vero che la compagnia delle ferrovie romane nel numero
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compagnia press'a poco nella medesima situazione in cui già era stato precedentemente colla compagnia delle ferrovie lombarde e dell'Italia centrale, per
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linea prima del 1866, mentre era urgentissimo per lo Stato italiano di averla compiuta.
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Il Governo del Re, pertanto, era in dovere d'andar molto cauto, prima di concretare definitivi accordi con questa compagnia. Egli non poteva
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che in sostanza ciò era dovuto ai vantaggiosi patti fatti dal Governo italiano. (Vedi “Constitutionnel”; juin.)
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riferì l'opinione dell'ufficio che egli era incaricato di rappresentare.
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Governo pontificio, ciò che premeva alla compagnia, dico, era di promuovere dal nuovo Governo un certo quale attestato di fiducia, e quest'atto di fiducia
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Sottoscrivendo questa convenzione, se la compagnia rialzava alquanto il proprio credito ed era posta in misura di poter trovare danari, lo Stato
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complesso di quella rete; era molto inferiore poi a quella concessa al gruppo delle ferrovie romane dal Governo pontificio, in cui furono garantite
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proposizioni, ad eccezione di una sola, ed era quella relativa alla convenienza di dare o non dare la concessione della Ravennate, la quale si
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ricco, e che era stato privilegiato di questo favore nel passato, sotto il Governo delle Romagne, quando era ministro dei lavori pubblici il conte
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Per questi lavori erano già stati fatti gli studi, e nella concessione, fatta col decreto del governatore delle Romagne, era pure ingiunto alla
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provincia, nella quale era allora l'onorevole mio amico, il conte Fiorenzi, per fare il disegno che si credesse meglio soddisfare ai bisogni del paese
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quello che si era previsto.
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Colombani. Vedo anch'io che, se vi era un emendamento da proporre a questo riguardo, era in occasione dell'articolo 1°.
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Valerio relatore. La convenzione, come era scritta prima, diceva all'articolo 5 puramente e semplicemente:
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Si era proposto il n° 2 dell'art. 7 che fu concordato dalla società; non così l'art. 8 che la società dichiarò inaccettabile. E, per dir vero, tanto
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Peruzzi ministro pei lavori pubblici. Era rimasto dubbio intorno all'interpretazione dell'articolo 5° della convenzione, di cui fece cenno
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Colombani. Pare a me, prima di tutto, che implicitamente la società si era assunto quest'obbligo; ed in secondo luogo, mi sembra molto difficile
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progettata modificazione, che anzi mi comparivano maggiori nel senso dell'antico art. 8, in cui l'ingerenza del Governo non era diretta per mezzo
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Allora si scrisse il numero secondo dell'articolo 7, e s'invitò la società ad accettarlo. La società vide in ciò un onere nuovo, come lo era
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potesse imporre alla società l'obbligo di metterla in buono stato a sue spese; ma evidentemente quest'obbligo non era scritto in quest'articolo; in esso è
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chiamare nel suo seno il signor guardasigilli, che era allora l'onorevole Cassinis, e gli fece osservare il bisogno grandissimo di avere alcuni dati
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presidente. Questo schema di legge era stato presentato prima che si chiudesse l'esercizio. Ma, dacchè il deputato Lanza insiste e che per altro
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Accademia della crusca
