VIII Legislatura – Tornata del 5 marzo 1861
«Fin dal 28 di gennaio mi venne uffizialmente partecipata la mia nomina a deputato del collegio elettorale di Potenza, e non prima del giorno 5 di
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generosa perdonarmi se seggo nella Camera dei deputati; convinto che, ovunque mi trovi, servirò con fede indivisibile il mio paese e quel Re che l'Italia
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mi parve intendere, che cioè il candidato ottenne una grandissima maggioranza, certo che sarà rieletto; ma vi prego di non introdurre un precedente
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sempre riconoscersi e rispettarsi la volontà degli elettori medesimi. Ma io non mi limito a questa sola osservazione, e intendo di procedere più innanzi
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Mi si dirà: non è probabile, è estremamente inverosimile; siamo anzi moralmente certi che i voti si sarebbero in qualche proporzione divisi, e che
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cioè se non da quanto venne testè esponendo il signor relatore; ma mi fece una viva impressione l'ultima ragione ch'egli adduceva a sostegno delle
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che io mi sia ingannato. Del resto, qualunque sia la loro conchiusione, risponderò brevemente all'uno come all'altro.
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onorare la minoranza del vostro ufficio, che di questo mi dava l'espresso mandato. L'onorevole deputato pare voglia mettere in dubbio il principio della
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il diritto elettorale a tanti cittadini, allontanandoli dai collegi. Ma mi si dirà ch'essi potevano scegliere qualcun altro. Certo che vi sarebbe
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Mi farò dovere di esporre brevemente le ragioni che hanno messo in campo e la minoranza e la maggioranza.
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Di Marco, relatore. In nome dello stesso ufficio riferisco un'altra elezione che mi pare non contestabile, la elezione del collegio di Bagnara in
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Ma io mi affretto di entrare nella questione politica, che, secondo me, è molto grave.
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Infine, o signori, mi pare che siano ben più poderose le ragioni politiche. La natura dell'istituzione è di chiedere all'intera società il fiore
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A tale proposito mi dimenticavo di addurvi un esempio. Il Governo napoleonico ha pur creduto che era necessario di avere sotto la sua mano i lumi
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Io quindi mi riassumo dicendo che, secondo la legge, è fuori dubbio che questi membri, i quali percevono un annuo stipendio di 9000 lire, che sono
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Il signor Mellana ha toccato una questione costituzionale, intorno alla quale mi farò a sottomettere alcune idee alla Camera.
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Mi permetta l'onorevole relatore di notare il vizio del suo ragionamento.
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Doria relatore. Se non mi si permette di fare qualche premessa, non potrò tirare veruna conseguenza.
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Per queste ragioni io mi credo autorizzato ad insistere affinchè il voto della maggioranza del III ufficio sia accolto e venga convalidata l'elezione.
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stabilito che uno stipendio qualsivoglia per tale impiego, voi non mi potete dire che la persona istessa sia stipendiata.
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Mi si dirà: la legge, quale fu presentata dal Governo, fu mutata; una nuova legge sopravvenne; i ragionamenti fatti in quella ipotesi non valgono. È
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vigilanza. Le ragioni della legge sono troppo ovvie, perchè io mi dilunghi ad esporle; già le indicava acconciamente l'onorevole deputato D'Ondes.
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sollevata e sostenuta dall'onorevole preopinante, questo, io lo confesso, non solo mi fa stupire, ma mi fa grande rammarico…
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Se non sono male informato, mi pare che potevasi aggiungere che l'indennità non doveva essere nè maggiore, nè minore dell'onorario assegnato ai
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Il ministro, che mi precedette, presentò una legge, nella quale chiedeva di formare una sezione temporanea del Consiglio di Stato per la formazione
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Questa questione, torno a dirlo, non mi sarei maravigliato di vederla sollevare dai nostri nuovi colleghi; bensì mi maraviglio e mi dolgo di vederla
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nol crederò sinchè egli non mi dimostri che io sia come quel personaggio della commedia di Molière, il quale aveva fatto della prosa tanto tempo
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Ma il più forte degli argomenti posti in campo dagli onorevoli oppositori, e specialmente dal signor Depretis, mi sembra il timore che la Commissione
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mi ha fornito molti materiali alle leggi sull'ordinamento amministrativo del regno d'Italia. Ma, siccome è mio debito, appena costituita la Camera, il
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Minghetti ministro per l'interno. Io credo che il ministro, il quale mi ha preceduto, si appigliasse a questo partito per ciò solo che stimò
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di stipendio. Il còmpito della Commissione è oggimai al suo termine. Tutte queste ragioni mi convincono che la Camera non dubiterà di convalidare
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Depretis, ben poco mi rimane ad esporre), volete voi negare l'ingresso al Parlamento a dei membri (mi servirò delle sue parole stesse) che, sorti per la
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Mi permetta di dirgli che alla mia volta io sarei veramente dolente e meravigliato, se egli non avesse dovuto aspettarsi di trovarmi opponente alla
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Mi rincresce che forse una mia espressione abbia eccitato l'ilarità della Camera e l'abbia distolta dal sentimento profondo che la deve dominare in
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più le meraviglie che io mi opponga alle conclusioni proposte dal III ufficio, anzi deve permettermi il signor ministro che io gli dica che la
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L'onorevole ministro dell'interno non vorrà sicuramente contraddirmi. Egli sa che negli uffici, nella Commissione, nella Camera io mi sono mostrato
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Accademia della crusca
