VIII Legislatura – Tornata del 5 marzo 1861
Venuti al ballottaggio 577 elettori, 552 votarono per il signor Cognata; 224 per il signor Grosseti; per maggioranza il primo fu proclamato deputato.
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Nessuno dei candidati avendo ottenuta la maggioranza voluta, si procedette al ballottaggio, a cui presero parte 542 elettori, dei quali i voti si
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tutti al Cognata, per modo che la maggioranza sarebbe sempre più avvantaggiata in favore dell'eletto.
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tristissimi anni che seguirono, rieletto ora a maggioranza assoluta, ella vede come io sia stretto ai miei elettori per vincoli indissolubili di gratitudine
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Nessuno ebbe la maggioranza.
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In conseguenza l'avvocato Antonio Ranieri fu uno dei tre candidati che in Napoli riportarono la doppia maggioranza richiesta dalla legge al primo
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. Il professore Ferrara ottenne 269 voti e il cavaliere Avellone 213; gli altri furono dispersi su varii candidati; nessuno ebbe la maggioranza.
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andarono dispersi. In conseguenza il signor Paternostro riportò la maggioranza nella doppia misura legale al primo scrutinio, e fu proclamato deputato di
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Nessuno avendo ottenuto la maggioranza voluta dalla legge, si proclamò il ballottaggio. In questo, sopra 905 votanti, il signor Salaris riportò 468
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non furono del tutto attribuiti al signor Ranieri, gli fossero mancati, non sarebbe venuta meno allo stesso la maggioranza, a fronte del suo competitore
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votazione, annunziando essere nullo qualunque voto si fosse dato al signor Ranieri, per aver lo stesso riportato la maggioranza nell'altra sezione; che il
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Niuno avendo ottenuto la maggioranza, si venne a ballottaggio fra i due primi.
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Perchè nessuno dei concorrenti aveva ottenuto la maggioranza legale, fu proclamato il ballottaggio. Furono allo stesso presenti 622 votanti, di cui
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Nessuno dei candidati avendo riportata la maggioranza voluta dalla legge, si dovette addivenire al ballottaggio. In esso votarono 1174 elettori, dei
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suo esame sui voti contestati, de' quali non fu tenuto calcolo nello stabilire la maggioranza del signor Deandreis sul signor Michelini.
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vera, la proporzione verificatasi tra il Michelini e il Deandreis non sarebbe stata variata a segno da far disparire la maggioranza del Deandreis.
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, e questi evidentemente, se gli si fossero calcolati, non avrebbero fatto che aumentare e fare ascendere a 311 la maggioranza da lui ottenuta; due
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II commendatore Serra ebbe quindi la maggioranza.
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La maggioranza non venne però in siffatta sentenza, ed osservava che in principio sarebbe assurdo che le minoranze di un collegio imponessero sulla
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soli sanno leggere e scrivere, l'ufficio non potrebbe aversi come legalmente composto. Così la maggioranza opinava non potersi tener conto del
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Alla prima votazione non fu raccolta una maggioranza legale. Gl'inscritti sono 1990; i votanti 628. Il commendatore Serra ebbe voti 334; il conte
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alterare la maggioranza, quindi lo annullamento del verbale di quella sezione condurre ad infirmarsi l'elezione.
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seriamente quando la maggioranza era ignorante, perchè la legge richiede che i verbali siano almeno redatti da tre componenti l'ufficio; quindi, se uno o due
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La maggioranza però avvertiva che, se nessuna legge prescrive espressamente che i componenti l'ufficio sappiano leggere e scrivere, pare abbastanza
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maggioranza a favore del professore Ferracciu; il vostro ufficio, dico, è venuto in questa determinazione, cioè a dire di proporre alla Camera
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Egli, se non erro, diceva: togliete tutti i voti della sezione a quel candidato che ottenne la maggioranza, tuttavia il medesimo candidato conserva
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da questa Camera e dalle precedenti Legislature applicata. Quando si sono violate le formalità, anche quelle sostanziali, allora, se la maggioranza
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mi parve intendere, che cioè il candidato ottenne una grandissima maggioranza, certo che sarà rieletto; ma vi prego di non introdurre un precedente
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quindi, comunque fosse composto l'ufficio definitivo, l'eletto avrebbe tuttavia conseguito la maggioranza. Io vi voglio concedere tutte le probabilità
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; ma col tempo si formeranno, e quindi una maggioranza, che forse non avesse per sè (la cosa è possibile) nè la verità, nè la giustizia, potrebbe non
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conclusioni dell'ufficio. Egli diceva essere imputabile a tutta la sezione se fu eletto un ufficio composto di una maggioranza di analfabeti; quindi, se
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l'elezione nella maggioranza delle altre sei sezioni di cui si parla.
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ufficio composto d'analfabeti per la sua maggioranza. Io potrei dire che nessuna minoranza di quella sezione protestò contro l'elezione d'uomini
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Mi farò dovere di esporre brevemente le ragioni che hanno messo in campo e la minoranza e la maggioranza.
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Pongo ora ai voti le conclusioni della maggioranza del III ufficio che sono per la convalidazione dell'elezione del commendatore Serra.
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Il III ufficio ha discusso se questa carica dovesse trar seco l'ineleggibilità, e la maggioranza ha deciso in contrario.
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Il dottore Saverio Friscia ottenne voti 487 contro 70 dati al duca di Verdura; maggioranza sotto tutti gli aspetti per essere immediatamente
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130; gli altri andarono dispersi su varii candidati. Nessuno dei due primi avendo ottenuta la maggioranza legale, procedevasi alla seconda votazione
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La maggioranza è partita da ragioni legali e da ragioni politiche. Quanto alle legali, si cominciò col dire che l'art. 96 della legge elettorale
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leggere e scrivere per lo meno dalla maggioranza dei componenti l'ufficio. Ond'è che le operazioni che si sono fatte nella sezione di Pula sono operazioni
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il quale ci fece osservare che, se noi cadessimo in sentenza diversa da quella che ci viene suggerita dalla maggioranza del III ufficio, andremmo
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Risponderò brevissimamente all'osservazione dei due onorevoli preopinanti, e dirò che la maggioranza del III uffizio ha credulo di discutere una
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Per queste ragioni io mi credo autorizzato ad insistere affinchè il voto della maggioranza del III ufficio sia accolto e venga convalidata l'elezione.
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dire che il Governo non ha la maggioranza perchè ha ragione, ma ha ragione perchè ha la maggioranza.
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Sull'una e sull'altra questione è vero che l'onorevole Depretis fu dissenziente dalla maggioranza della Commissione; ma è vero altresì che la
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dalla minoranza si ponevano in campo. E fu appunto in questo concetto che, mentre si mantenne il principio dell'indennità, la maggioranza della
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anche dalla maggioranza stessa della Camera, la quale fin d'allora conobbe che gli onorevoli deputati, i quali sarebbero stati chiamati a far parte di
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