VIII Legislatura – Tornata del 5 marzo 1861
Il commendatore Giovanni Maurizio Deandreis, consigliere di Stato, trovasi eletto dal collegio di Borgo San Dalmazzo in concorrenza col conte
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Michelini il conte, ma l'altro di Demonte, non avrebbe potuto attribuirsi a colui che era entrato in ballottaggio col signor Deandreis, il quale era il
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; ma col tempo si formeranno, e quindi una maggioranza, che forse non avesse per sè (la cosa è possibile) nè la verità, nè la giustizia, potrebbe non
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Ora essi giudicano delle proprie operazioni col controllo e soggetti ai reclami degli elettori. Ma, dal momento che nessun reclamo o protesta si fece
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analfabeti; debbo dunque ritenere che quell'elezione sia proceduta col consentimento di tutti i votanti. La qual cosa si aggrava tanto più, in quanto
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La maggioranza è partita da ragioni legali e da ragioni politiche. Quanto alle legali, si cominciò col dire che l'art. 96 della legge elettorale
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Allorchè il Ministero facevasi a presentare lo schema della legge, egli proponeva col primo articolo una sezione al Consiglio di Stato; col secondo e
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col principio medesimo, cioè ubi eadem ratio, ibi eadem dispositio.
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discussioni a cui il Parlamento si avvicina. Ma l'onorevole D'Ondes vi dimostrava siccome questa controversia sia strettamente connessa col sistema
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L'origine di questa Commissione non impediva che i suoi componenti fossero eleggibili. Tale era il concetto col quale fu creata, tale era l'espressa
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di idee col Governo, domando io, potrebbero rivenire sulle medesime?
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Ma il signor ministro debbe pur ricordarsi che io fui fino all'ultimo nella minoranza col mio amico Tecchio, per ciò che il Ministero volle
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Accademia della crusca
