VIII Legislatura – Tornata del 5 marzo 1861
Eletto il signor Giuseppe Cognata, dappoichè sopra 699 elettori iscritti, 570 si presentarono al primo scrutinio, e 274 voti furono dati al signor
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Al signor professore Emerico Amari 476; al marchese Specchi 64.
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Nella prima di queste sezioni s'ebbero 17 voti su 22 inscritti, dei quali al Cognata fu attribuito un sol voto e 16 al cavaliere Giovanni Del
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Questo collegio è diviso in cinque sezioni, con 920 elettori inscritti, dei quali votarono al primo scrutinio 715.
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L'onorevole generale Cialdini comunica alla Presidenza che, essendo stato eletto a Reggio ed al 5° di Milano, egli otta per Reggio.
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Venuti al ballottaggio 577 elettori, 552 votarono per il signor Cognata; 224 per il signor Grosseti; per maggioranza il primo fu proclamato deputato.
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Nessuno dei candidati avendo ottenuta la maggioranza voluta, si procedette al ballottaggio, a cui presero parte 542 elettori, dei quali i voti si
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tutti al Cognata, per modo che la maggioranza sarebbe sempre più avvantaggiata in favore dell'eletto.
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Al secondo scrutinio furono presenti 784 votanti. Il signor Nisco conseguì 525 voti, ed il signor Gallozzi 254.
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Gl'inscritti sono 841; votarono al primo scrutinio 689; dei quali 238 pel dottore Corleo e 242 pel dottore Pasquale Calvi; voti dispersi 209, nulli 6.
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In conseguenza l'avvocato Antonio Ranieri fu uno dei tre candidati che in Napoli riportarono la doppia maggioranza richiesta dalla legge al primo
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ne ottenne 86. Quindi fu proclamato al primo scrutinio l'avvocato Turati.
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andarono dispersi. In conseguenza il signor Paternostro riportò la maggioranza nella doppia misura legale al primo scrutinio, e fu proclamato deputato di
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Intanto dagli atti risulta che il cavaliere Avellino non reclamò tra quelli che esposero le loro doglianze al Parlamento, sebbene costoro dicano che
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ritenere che la votazione di questa sezione avesse dovuto interamente annullarsi, siccome non diede che 38 voti al Salaris, e 21 al suo competitore Loi
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votazione, annunziando essere nullo qualunque voto si fosse dato al signor Ranieri, per aver lo stesso riportato la maggioranza nell'altra sezione; che il
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marchese di Camarda diretto al presidente, il quale avrebbe presieduto la prima sezione come presidente definitivo, e avrebbe quindi presieduto
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Il reclamo che si è venuto in seguito presentando al Parlamento è sottoscritto da 29 elettori, tra cui i cinque che protestarono nella seconda
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non furono del tutto attribuiti al signor Ranieri, gli fossero mancati, non sarebbe venuta meno allo stesso la maggioranza, a fronte del suo competitore
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Questo collegio, composto di 10 sezioni, ha 2219 elettori inscritti; dei quali votarono al primo scrutinio 734. I voti si ripartirono nel modo
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In questo collegio sono inscritti 1906 elettori, ripartiti in nove sezioni. Se ne presentarono al primo scrutinio meno del terzo, cioè soli 612; i
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Nessuno dei candidati avendo riportata la maggioranza voluta dalla legge, si dovette addivenire al ballottaggio. In esso votarono 1174 elettori, dei
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gli elettori, i quali non erano presenti alla prima votazione, invitandoli ad accorrere al secondo scrutinio e dimandando il perchè della loro
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Seguiva quindi tra essi il ballottaggio, al quale intervennero 1026 votanti.
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rimessi al Ministero, affine di verificare queste imputazioni.
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L'articolo 84 della legge elettorale richiede in fatti queste condizioni. Prima, che uno scrutatore svolga le schede, e le consegni al presidente
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Elettori inscritti 761; votanti al primo scrutinio 363.
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Il dottore Saverio Friscia ottenne voti 487 contro 70 dati al duca di Verdura; maggioranza sotto tutti gli aspetti per essere immediatamente
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state annesse al verbale.
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L'avvocato Pasini ebbe voti 172, ed il dottor Angelo Grossi 183. Ci fu necessità di passare al ballottaggio. In questo sopra 423 votanti l'avvocato
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Una voce al centro. No! no!
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Allorchè il Ministero facevasi a presentare lo schema della legge, egli proponeva col primo articolo una sezione al Consiglio di Stato; col secondo e
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Ora, se voi date al potere esecutivo i mezzi di valersi ancora, tra noi, di coloro che esso crede più atti a questo ufficio legislativo, voi togliete
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incontro al pericolo di privarci del senno italiano. Povera Italia, se essa fosse condannata a non avere altri uomini ed altro senno che quello, anche
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stabilito che il numero non ecceda una data cifra; ed eccedendo, a sorte debbono ridursi al numero determinato.
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Ma, o signori, se ogni volta che si concederà una Commissione al Governo, ne conseguiterà che esso acquisterà un numero d'impiegati, i quali seggano
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Qui, o signori, è veramente a dirsi che la lettera uccide e lo spirito vivifica; che se si dovesse stare farisaicamente al testo della legge, ed
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Mellana. La cedo al deputato Depretis, riserbandomi il turno suo.
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parte ai lavori della Camera, e quando verrà in discussione il bilancio noi non potremo al certo impedire ch'essi prendano parte alla discussione ed al
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Doria relatore.… Ora la Camera ha il diritto di dichiarare che male avete amministrata la cosa pubblica. Al di là di questo, o signori, potreste voi
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straordinaria presso il Consiglio di Stato; trovo una differenza di nomi; ma noi, spero, guarderemo alle intrinseche disposizioni ed al fatto, e non al nome con
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non può dirsi al certo contrario alla lettera della legge rettamente interpretata, ed è imperiosamente domandato dalle considerazioni che vi esponeva
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stati eleggibili a deputati al Parlamento.
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(Segni di approvazione al centro)
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egli abbia adempiuto al debito suo.
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presentarle lo schema di tale ordinamento e le leggi che ne dipendono, così il suo compito è naturalmente presso al suo termine. Se io venissi ora a
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legislatori, debbano servirsi di questo mandato per portare i loro lumi al potere esecutivo, che è potere estraneo al nostro, e cessare con ciò di
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questo momento. Signori, per me credo questa quistione la più grave che possa mai portarsi al Parlamento.
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“La Commissione ha creduto poi di togliere radicalmente il pericolo di eludere la legge, quanto al numero degl'impiegati, tuttavolta che fosse
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Del resto il ministro sa che nessuno di noi sarebbe alieno, ed io al certo nol fui e nol sono, dall'accordare una indennità, durante le vacanze
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Accademia della crusca
