VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862
presidente. Prego i signori relatori di elezioni di venire man mano alla tribuna.
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Debbo però far osservare che i signori Giuseppe Fioritti, Cesare Demartinis, De Plato Cesare, i quali ebbero ordinatamente 62, 54 e 45 voti in questo
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Unita agli atti della prima sezione è una carta, la quale così è intestata: Al signor presidente e ai signori deputati del Parlamento italiano. Con
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D'Ondes-Reggio. Signori, quando nessuno si opporrà alle conclusioni dell'ufficio, io non ho che dire; ma qualora ci fossero degli oppositori, mi
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squittinio, e quindi l'ufficio fu di avviso che bene operasse la sezione centrale dichiarando il ballottaggio tra i signori De-Vecchi e Staffa.
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Crispi. Signori! Quando la libertà della stampa, la
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L'onorevole presidente dei ministri disse che collo stato d'assedio al popolo non erano state tolte le guarentigie costituzionali. Signori, la
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Ricciardi. Signori! ad onta dello sdegno che mi bolle nel cuore, io cercherò di esser tranquillo, ma voi dovete ascoltarmi ed ascoltarmi pacatamente.
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Ricciardi. Signori! Prima di procedere ad una discussione gravissima, quale si è quella a cui ci accingiamo, io credo si debba chiarire un gran punto
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Noi siamo, o signori, agli ordini della Camera, pronti a trattare la nostra quistione se la Camera approverà che si debba elevare la quistione
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Bon-Compagni. Signori, affinchè il signor presidente del Consiglio e la Camera sieno in grado di apprezzare lo spirito delle interpellanze che io mi
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Una cosa, signori, a noi preme, ed è di dimostrare che noi siamo partiti da Torino per la Sicilia coll'intendimento di rimanere fedeli alla legge
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Dirò ora una parola della politica nel Parlamento. Io domanderò ai signori ministri, domanderò a tutti se i lavori del Parlamento siano proceduti
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Io quindi muovo un'ultima interpellanza ai signori ministri:
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Signori, le ansie, i timori, le speranze d'Italia oggi qua convergono, e qua pure converge l'attenzione del mondo.
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L'Inghilterra, o signori, vi presenta esempi memorabili di re, di ministri, di alti funzionari, di agenti inferiori accusati, giudicati e condannati
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Mordini. Signori, se vi ha cosa per la quale io senta viva ripugnanza, quella si è di parlare di me stesso, e credo bene interpretare l'animo dei
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Io ho l'onore di assicurarvi, o signori, che malgrado i motivi che potrei avere in contrario, la mia parola sarà, nella presente discussione, pacata
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, signori, finchè le consuetudini, le tradizioni, l'educazione e le sentenze dei magistrati non hanno rincalzato, rafforzato, assodato la legge, si
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Un'assemblea che così parla, e così vota, o signori, è sicura che la sua memoria resterà imperitura nella storia dei popoli.
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La Camera, o signori, ha un nobilissimo ufficio, ufficio di sindacato sui vari poteri dello Stato, ufficio anche di repressione quando per avventura
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Signori, un Italiano delle antiche provincie, dopo aver esulato per la libertà combattendo, tenuto alto il nome d'Italia in lontane contrade
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Il nome di quest'uomo, o signori, non fa bisogno che ve lo dica: si chiama Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza, la città fedelissima del regno di
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Ma io non aveva arma. Vedete, signori, che flagranza non c'era.
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Signori, io non faccio questione su chi cada esclusivamente la responsabilità del nostro arresto.
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Questa ipotesi, o signori, esprime la vera fase del delitto flagrante: è ella applicabile al caso nostro? Vediamo.
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Signori, è quasi inutile che io prenda lo Statuto alla mano per dirvi qual è il tenore dell'articolo 45:
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Mordini. Signori, queste parole che io ho pronunziate sul principio dell'ubbidienza e sul dovere degli agenti inferiori di non eseguire gli ordini
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Mordini. Io non intendo veramente, o signori, che si possano muovere da un popolo libero serie obbiezioni a questa dottrina, perchè vi dirò che sta
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Signori, credo che mi scuserete se in questo momento stesso io mi sento concitato, e vi dichiaro che se io avessi avuto in quel momento un'arma a mia
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Signori, la vantata flagranza fu dunque un sogno di fantasia, io credo, troppo riscaldata.
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i rischi e la prigionia coll'amico arrestato. Ora vi domando, signori, se questo sia il caso di flagranza per l'onorevole Nicola Fabrizj.
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già, o signori, perchè colti in flagrante reato, come si assicurava l'onorevole presidente del Consiglio dei ministri, ma per essere andati noi in
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posciachè la prima notizia corsa sul nostro arresto aveva portato che noi eravamo stati colti in flagrante, mi limito solo a dire, o signori, che
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Io, signori, non voglio dilungarmi su questo argomento, e l'abbandono alle vostre savie riflessioni.
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Signori, con questi precedenti non si fonderà mai la libertà in Italia, e sarà sempre un sogno la verità costituzionale.
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Signori, domando prima di tutto: si possono sospendere le leggi e le pubbliche libertà? e chi ha la facoltà di sospenderle? Per il diritto pubblico
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Mordini. Signori, dopo l'esame della legislazione e della giurisprudenza francese e della legislazione e giurisprudenza inglese, ho detto: veniamo
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Questo sapevamcelo anche noi. Ma che, o signori? Questi possono essere precedenti per il diritto pubblico piemontese, ma non per il diritto pubblico
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Signori! Tutto questo lusso, questa smania di repressioni, questo eccesso di paura che spaventano gli uomini deboli e i partiti spingendoli ad
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Signori, io non ho bisogno di dirvi quale sia lo stato dei partiti in Italia. Sono per forza quali erano tre
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Lo stato d'assedio, o signori, non nego che può mettere temporariamente la quiete nelle vie e nelle piazze di una città, ma nei cuori desta una
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Signori, il potere esecutivo era armato più che a sufficienza per far fronte a qualunque occasione straordinaria potesse sorgere nel regno d'Italia
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propria indipendenza, la propria dignità vilipesa, come sono certo che voi, o signori, farete dal canto vostro il vostro dovere.
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Ma, o signori, altra cosa è il Piemonte, altra cosa è l'Italia; passa lo stesso divario che tra una casa vecchia e una nuova; i plebisciti del 1860
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Signori, voi dunque vedete che la mancanza di ogni legislazione, di ogni giurisprudenza sullo stato d'assedio, di ogni precedente nel diritto
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Signori, voi che siete stati nelle vostre provincie a contatto dei vostri elettori, voi sapete come ogni giorno monti più e più sempre la marea dello
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Signori, la disapprovazione in Italia è universale; il Ministero è interamente esautorato, il paese è scuorato, nel paese s'è infiltrato un principio
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; dal Parlamento, o signori, il paese aspetta ansioso la parola di vita o di morte.
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oggi non può più far tanta forza a se stessa che non prorompa in aperto linguaggio di sdegno e di dolore? Che dire, signori, delle provincie
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