VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862
Da questa lista si riconobbe che gli elettori di quella sezione non erano che in numero di 12; per conseguenza l'ufficio ritenne che in quanto al
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Nacque una prima questione al momento in cui l'ufficio presidenziale si riunì, e questa questione sorse dacchè la sezione di San Salvatore si era
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Questo collegio, composto di 19 sezioni, si riunì al 13 luglio, e sopra 863 elettori ne intervennero 689, dei quali 372 votarono per Luigi Basile
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Ecco perchè nell'ufficio, al quale ho l'onore di appartenere, è stata ventilata la questione della validità della elezione, tenendo conto dei motivi
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La terza opposizione è questa, che il verbale dell'elezione definitiva debb'essere, giusta l'articolo 95 della legge elettorale, presentato al
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presidente. La elezione fatta dal collegio di Naso in capo al deputato Basile avvenne il 13 luglio; quella del collegio di Erba fu posteriore, cioè
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Convocato questo collegio con regio decreto 15 luglio, si riunì il 3 agosto. Gli elettori iscritti essendo 1139, votarono al primo giorno 457
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In questo scrutinio furono dati 408 voti al signor Vecchi, e 198 al signor Sfaffa di Vincenzo; l'ufficio della sezione centrale dichiarò eletto il
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L'esito di questa seconda votazione, alla quale presero parte 187 elettori, fu favorevole al signor Montecchi che conseguì voti 127 contro voti 59
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Intervennero al primo squittinio 155 elettori, ed i voti furono distribuiti nel seguente modo: il signor Mattia Montecchi ebbe voti 63, Federici
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Bottero. Al fatto personale!
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(Rumori e interruzioni a destra e al centro)
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Crispi. Quindi non solo s'impediva alle opinioni avverse al Governo di manifestarsi durante lo stato d'assedio nei luoghi dove questo stato d'assedio
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Camera come corresse obbligo al Ministero di convocare il collegio, secondo il disposto delle legge elettorale, entro il mese dal giorno in cui il
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presidente. Il signor Crispi è pregato di limitarsi al fatto personale; questo fu motivato da ciò soltanto ch'egli aveva interrotto fuori di tempo
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presidente. Ripeto al signor Crispi la preghiera di limitarsi al fatto personale.
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Nessuno dei candidati avendo ottenuto il numero dei voti prescritti dalla legge, si dovette procedere al ballottaggio che seguì il giorno 20 luglio.
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Lascio alla Camera, lascio al paese di giudicare le parole dell'onorevole Crispi; domando se sia col ferire vivamente l'esercito che si possa
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Il collegio di Pontassieve si compone di 775 elettori iscritti, di cui al primo squittinio votarono solamente 208. Il signor maggiore Stefano Siculi
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Vede dunque l'onorevole Massari che la sua osservazione non torna in acconcio, nè può implicare nessuna censura al fatto del Governo.
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avuto l'onore di sottoporre al giudizio della Camera.
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ufficiale di codesta promozione del commendatore Sacchi, ha dovuto darne comunicazione al ministro dell'interno, appunto perchè, a termini di legge
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La parola è al deputato Bon-Compagni per isvolgere le sue interpellanze.
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È impossibile al Ministero di poter dare spiegazioni intorno a questi fatti se non gli venga concesso di dare contemporaneamente spiegazioni riguardo
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Tutti i partiti impazienti naturalmente si raccoglievano, o tentavano di raccogliersi intorno al generale Garibaldi; e con questo non intendo di dir
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e serbando l'Italia in quelle condizioni per cui sia ordinata dentro, onorata e forte al di fuori.
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maggioranza parlamentare deve dare al Ministero affinchè esso abbia la sua piena autorità morale nel paese.
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universalità nelle cose politiche, che dia forza al Governo, io non credo che in Italia possa trarsi altronde che dall'opinione costituzionale moderata.
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, patteggiando coi partiti che si raccoglievano intorno al generale Garibaldi, quell'errore diveniva allora impossibile; credo tuttavia che in quella
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Indi una terza interpellanza che io muovo al Ministero:
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Io domando dunque al Ministero che cosa abbia fatto per l'ordinamento interno del regno, per l'andamento regolare dell'amministrazione.
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Perchè dopo Aspromonte non sia stato convocato il Parlamento per dare al Governo la forza e l'autorità necessaria in quell'emergenza.
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Io non esamino che cosa fosse da fare, non esamino se, studiando bene le condizioni di quei paesi, non occorresse per avventura concedere al Governo
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quelle necessità senza derogare punto al diritto comune.
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Ho finito ora le questioni che intendeva muovere al Ministero. Io rendo giustizia al vigore che ha spiegato ad Aspromonte; rendo giustizia alla
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Veniamo ai giorni d'oggi, al 1862.
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, dal più alto al più umile, dal più chiaro al più oscuro, non sia data la sicurezza di godere i diritti individuali, di esercitare tutti i diritti
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Questa ipotesi, o signori, esprime la vera fase del delitto flagrante: è ella applicabile al caso nostro? Vediamo.
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avrei dato una lezione al paese ed un esempio memorabile… sì, memorabile, perchè sarebbe stato il primo, e ho la certezza che sarebbe stato imitato.
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Intanto noi ne avevamo dato notizia al nostro degno presidente, con lettera del 30 agosto, che gli impiegati della questura di Napoli ci assicurarono
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risposto che era stata spedita nel suo originale al Ministero a Torino.
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), l'onorevole Fabrizj ed io scrivemmo al generale La Marmora chiedendo che ci comunicasse i motivi del nostro arresto.
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pervenire al loro destino; quindi non pervenne neppure all'onorevole Poerio la lettera che gli avevamo diretta.
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al comando militare, e che al comando militare spetti il giudizio dei delitti, salvo quelli che essa delegherà ai tribunali ordinari.
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Io vi stancherei inutilmente, se volessi esaminarle. Credo che basti dire due parole intorno al famoso decreto imperiale del 1811, il quale, per così
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Art. 3. È fatta facoltà al comandante generale suddetto di estendere lo Stato d'assedio a tutte quelle parti dell'isola nelle quali lo crederà
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politico italiano doveva interdire al Ministero qualunque disposizione che si accostasse allo stato d'assedio. Il Ministero si doveva ricordare che lo
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Il Ministero si è esposto meritamente alla censura del Parlamento, e tanto vi si è esposto inquantochè tacque il decreto dello stato d'assedio al
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presidente. La parola spetta al deputato Massari.
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Seguito dell'interpellanza del deputato Bon-Compagni al presidente del Consiglio dei ministri intorno alle condizioni generali politiche del paese.
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Accademia della crusca
