VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862
8666. Cento ottantacinque cittadini delle provincie siciliane pregano la Camera di voler approvare la proposta del deputato Crispi, diretta ad
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. — Interpellanze del deputato Bon-Compagni circa gli atti di politica interna ed esterna del Ministero — Discorso del deputato Mordini intorno ad un fatto
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riguardo ad una delle tre sezioni dalle quali il collegio è composto.
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La prima, che diversi elettori si presentarono per deporre il loro voto nell'urna ad un'ora dopo il mezzogiorno prima che il presidente avesse chiuso
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ad essere occupato dal signor Basile, di cui ora avete convalidata l'elezione. Però come questa non era ancora validata, pareva ad alcuni membri
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L'ufficio vostro, pensando che una formalità susseguente all'elezione ingiustamente si farebbe risalire fino ad invalidare il fatto di questa
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Eliminate così le questioni che si riferiscono alla votazione del primo giorno, resta ad esaminare il risultato dello squittinio di ballottaggio, il
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Rattazzi presidente del Consiglio. Io non prenderò ad esame la questione sollevata dal IV ufficio, cioè se siano valide o no le elezioni seguite
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ad eccezione di quella che concerne la libertà della stampa… (Nuove interruzioni a sinistra)
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; giustifichi adunque l'interruzione, ma non preoccupi fin d'ora il campo ad altri oratori che essendosi già iscritti parleranno certamente anche di
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discussione che andrà ad impegnarsi fra pochi momenti vi proverà se le guarentigie costituzionali furono, non dico tolte, non dico sospese, ma calpestate
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costituzionale, ad eccezione di quella che concerne la stampa; non toglieva la facoltà agli elettori di riunirsi in comitati per determinare sulla scelta dei
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, che era stato eletto, fu promosso ad un impiego, il quale non è più conciliabile colla rappresentanza nazionale.
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rappresentanza venisse promosso ad un impiego il quale è inconciliabile colla qualità di deputato, naturalmente il collegio si rende vacante, ed il Ministero non
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Ricciardi. Signori! ad onta dello sdegno che mi bolle nel cuore, io cercherò di esser tranquillo, ma voi dovete ascoltarmi ed ascoltarmi pacatamente.
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Ricciardi. Signori! Prima di procedere ad una discussione gravissima, quale si è quella a cui ci accingiamo, io credo si debba chiarire un gran punto
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Ad Aspromonte ci fu un vincitore ed un vinto: il vincitore fu il Governo del Re, i vinti furono Garibaldi ed i seguaci suoi.
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Mordini. Intendo parlare per uno schiarimento in ordine ad una quistione che riguarda la mia persona e gli onorevoli miei amici Fabrizj Nicola e
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preliminare, pronti ad entrare nella discussione generale se la Camera dichiara che debba seguirsi l'ordine del giorno già stabilito.
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persuadersi che in ciò per nulla ha colpa il Ministero, ch'egli ha obbedito ad una dolorosa necessità che implicava la salvezza del paese.
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accingo a muovere, mi è mestieri estendermi ad alcune considerazioni per esporre il mio concetto generale sulla politica inaugurata dal signor
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della loro patria, sono più che nessun altro impazienti, essi sono più disposti ad affrontare i pericoli che a considerarne la gravità;
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provincie avevano fatto vedere col loro contegno che non davano luogo ad alcuna inquietudine politica; tuttavia lo stato d'assedio fu mantenuto. Io non posso
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essere fatta ad immagine del Ministero, invece che il Ministero sia fatto ad immagine della maggioranza.
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Io credo che queste due nazioni siano destinate in avvenire, quando l'Italia avrà il suo definitivo assetto, ad esercitare una influenza salutare per
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chiamati ad esercitare in Italia quella specie di dittatura morale che esercitò il conte di Cavour, che non può darsi che agli iniziatori di un grande
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innalzavano un altro vessillo, ma credo che mancheremmo ad una parte essenziale del nostro mandato se noi non domandassimo un preciso conto al
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Ho finito ora le questioni che intendeva muovere al Ministero. Io rendo giustizia al vigore che ha spiegato ad Aspromonte; rendo giustizia alla
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corre rischio che il potere ministeriale, al quale è affidato l'esercizio dello esecutivo, tenda ad allargare la propria sfera d'azione invadendo il campo
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miei onorevoli amici Fabrizj Nicola, Calvino e Cadolini dichiarando che ad essi accade di sentire, per la stessa cagione, lo stesso disgusto. Ma poichè
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Certuni avversari credono farsi un'arma contro di noi decantando ad ogni momento l'esempio dell'Inghilterra, paese classico dell'osservanza
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vengano quelli ad oltrepassare i loro limiti costituzionali.
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Io sarò il più possibilmente breve, voi concedetemi che ad una ad una esamini queste quattro proposizioni colla scorta di uno dei più celebri
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Il Ministero dunque è venuto ad assumere sopra sè stesso la propria parte di responsabilità.
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Io mi guarderei bene dall'incolpare qualunque funzionario della pubblica amministrazione intorno a questa circostanza: credo ad uno smarrimento, ma
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Io dico in tutta coscienza che il generale La Marmora operò male, tanto se ordinò l'arresto, quanto se obbedì ad ingiunzioni ministeriali; come dico
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esse stesse a distruggerla e ad alterarla. E lo stato d'assedio che cosa significa, o signori? Significa istituire il governo della forza, facendo
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Ad ogni modo esaminiamo anche sotto il punto di vista del diritto pubblico piemontese questi precedenti.
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Signori! Tutto questo lusso, questa smania di repressioni, questo eccesso di paura che spaventano gli uomini deboli e i partiti spingendoli ad
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Per le istituzioni costituzionali inglesi è in modo assoluto contrario ad ogni principio che si proclami lo stato d'assedio in una parte del regno
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Accademia della crusca
