VIII Legislatura – Tornata del 20 maggio 1861
Chi sa dire quante città chiederebbero di essere capoluogo di provincia, e verrebbero a lagnarsi di torti ricevuti dando qui sfogo alle loro rivalità
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del loro manto e depongono la corona, e d'altro par che non si curino che di non soverchiare le minori sorelle, in questo momento due città
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contristarmi veggendo sorgere questa gara fra due città in un momento in cui tutte le città italiane hanno gareggiato soltanto nel rinunziare ai loro
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le attribuzioni dei governatori, quelli di prima classe estenderebbero la loro autorità sull'intiera provincia.
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per la loro applicazione stabilito, sia per la città di Noto che per gli altri capoluoghi, e nel modo il più incontestabile la loro qualità di
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Essi, da chi ricevono le loro relazioni? Dai loro subordinati, dai segretari generali, dai governatori delle Provincie.
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Gli onorevoli ministri impugneranno la mia relazione, dicendo: ma le nostre relazioni sono affatto diverse da quelle che voi ci fate. Io farò loro
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ed invisibili. E vi dirò che questa inaccessibilità ed invisibilità loro non ha poco contribuito al malcontento generale.
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, perchè gran parte della colpa sarebbe loro, mentre io sono affatto disinteressato, io vi dico quello di cui sono sicuro per le relazioni ricevute da
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la patria, hanno logorate le loro sostanze, e speravano avere impieghi,
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provinciali venuti espressamente a Napoli per riferire sullo stato delle loro provincie. Domando un po' di pazienza. Queste relazioni sono gravissime, e
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loro cura principale salendo al trono? Ovviare alla miseria che nasce da ogni rivoluzione.
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Aggiungerò che questi decreti hanno molto contribuito al malcontento di cui si parla. Naturalmente questi preti e questi frati hanno le loro famiglie
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Quest'inchiesta avrebbe un duplice scopo. Avrebbe in primo luogo lo scopo di persuadere le popolazioni napolitane che la Camera si occupa di loro, e
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7167. Nove cittadini di Chieti, Abruzzo Citeriore, reclamano contro il ritardo del pagamento della pensione loro dovuta, e domandano di essere
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signorie loro.
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siano applicate in loro favore le disposizioni de'decreti degli 8 aprile e 10 ottobre 1848.
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I petenti, lasciando al giusto criterio della Camera elettiva di ponderare questi fatti, non possono fare a meno di esprimere fin d'ora il loro
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stato affezionato del caduto Governo, e ad altri si fa credere essere stato già spedito contro di loro il mandato di arresto per misura di precauzione
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signorie loro i seguenti fatti praticati da D. Luigi Minervini in questo paese e nelle sezioni di Molfetta e Giovinazzo per essere eletto a deputato. Nel
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quella classe di elettori che, a cagione del loro idiotismo, possono essere più facilmente influenzati, coartati, ingannati, ebbe il suo pieno sviluppo
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, pel loro carattere di ultra-liberali, apertamente si fecero lecito d'influenzare, ed anco con minacce, perchè il voto si fosse dato assolutamente al
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stati generosi a segno di attribuire al Ministero la voglia di sagrificarsi con le proprie mani per far cosa grata a'di loro e suoi avversari.
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L'onorevole relatore ha fatto un'osservazione: egli ha detto che gli stessi petenti hanno contraddetta la loro accusa, poichè, mentre dicono che un
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avrebbero fatto male), invece di esercitare la loro influenza a pro di candidati che portassero il nome di governativi, l'hanno adoperata assolutamente
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Si aggiunge ancora che si è presentato un altro elettore, il quale aveva una scheda non conforme alle altre. Ma dalla stessa loro esposizione viene
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che gli elettori di Bisceglie, i quali non videro riescire il loro candidato che essi reputavano migliore pei loro interessi, avanzino una protesta
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a loro stessi, anzichè essere d'utilità, sono di rovina, perchè ora corrono come torrente, ora si perdono ed impaludano. Vi è il fiume Erminio nel
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Accademia della crusca
