VIII Legislatura – Tornata del 16 marzo 1864
governatore generale delle Romagne, del 30 ottobre 1859, ch'io gli aveva citato appunto per ispiegare l'equivoco in cui era egli caduto.
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Senonchè, quando il governatore delle Romagne aboliva la spesa per le truppe austriache, in quelle provincie si faceva accolta d'armi e di soldati
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Una metà era imposta a carico di tutto lo Stato; per l'altra metà era stanziata nelle Romagne la sovraimposta di un decimo sopra l'imposta principale.
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A me pare adunque che la questione sia intieramente chiarita, cioè che il decimo di guerra fu fissato dal governatore delle Romagne nello stesso
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governativa alla cui gestione le provincie non avevano alcuna parte; onde è che, quando le Romagne si costituirono in istato separato e prima
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di spese militari sono il decimo di guerra su lire 5,219,000 che sono appunto la tassa principale delle Romagne, conforme egli stesso diceva ieri
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Fiorenzi. Io domandai la parola quando l'onorevole Saracco parlava dei lavori idraulici delle Romagne.
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idraulica delle Romagne. A me resta solo a fare una piccola rettificazione ed è che per ciò che riguarda il contributo dei fondi particolari, la
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e delle Romagne rimarrebbe quello che è stato stabilito dalla Commissione, ove in questo contingente s'intendesse compreso il contributo per i lavori
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Il signor ministro ha nuovamente citato il decreto del 30 ottobre 1859 del governatore generale delle Romagne, e ragionando dappresso a questo
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alcuni determinati servigi. Se invece dovessero reggere le teorie del signor ministro, converrebbe dire che nelle Romagne il decimo di guerra venne
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delle spese di casermaggio e dell'armata, le quali prima erano a carico delle provincie delle Romagne, si sarà ottenuto il benefizio di portare nelle
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Se l'onorevole Pepoli, il quale si è chiarito così esperto conoscitore delle finanze delle Romagne, è caduto in errore, io non mi so che fare
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, l'onorevole presidente del Consiglio. Ma, comunque avvenga, il fatto è questo che la contribuzione prediale nelle Romagne sopporta, mediante
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allora questo decreto del governatore delle Romagne ebbe piena, intera ed immediata esecuzione! quando poi si trattò di mettere ad atto la seconda
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il bilancio del 1859 per le Romagne, secondo una interessante relazione di Gioachino Pepoli, ed ho affermato ieri, come affermo oggi, che un'entrata
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Se nel 1859 il governatore delle Romagne fece in un solo decreto due atti diversi, non si debbe per ciò concludere che l'uno di questi atti sia il
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Parlamento ne discussero, pretesero mai che le Romagne fossero senza l'aggravio dal decimo di guerra; tutti ben sapevano che tale imposta era stata
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erariale ed all'imposta del decimo sul tributo delle Romagne per le spese idrauliche, io non vedo possibilità che si possa la medesima distinguere
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Io poi credo che la questione sollevata dall'onorevole Saracco rispetto al decimo delle spese militari delle Romagne non abbia alcuna applicazione
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Quindi allorchè io sentii l'onorevole Saracco affermare che era stato omesso il decimo di guerra a carico delle Romagne, fui colpito di una certa
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Rispetto poi alla misura della imposta erariale delle Romagne, costì, come rispetto a quella di altri compartimenti, la Commissione ha ricercato
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straniera nelle Romagne, oppure quello dell'imposta che pagano i comuni della Toscana per la guerra di Napoli, ogni incertezza è assolutamente impossibile.
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gravitanti sulle Romagne esistevano in bilancio; noi non potevamo in ogni caso creare un'imposta nuova che non fosse là; potevamo noi fare una legge per
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Io non saprei ammettere, come potessero sussistere ancora queste anormali imposte di spese militari delle Romagne e della Toscana.
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Io credo, per esempio, che le Romagne, le quali pagano d'imposta provinciale più di cinque milioni, che la Toscana che paga quasi quattro milioni, e
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per i porti deve cessare per la Romagne, mi par chiaro abbastanza che lo stesso trattamento si dovrà necessariamente adottare rispetto alle antiche
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. Tale rifiuto non può che fare sul pubblico un senso molto cattivo, e per ciò provare, mi basti fare questo solo paragone. Nelle Romagne è abolita la
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Io non domando altro che un po' di giustizia; io non propongo e non voterò la soppressione dell'imposta che questa tabella abolisce per le Romagne
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provincie delle Romagne, come rimarranno a carico per avventura di qualche altra provincia.
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Accademia della crusca
