VIII Legislatura – Tornata del 16 marzo 1864
finanze Minghetti agli appunti fatti ieri dal deputato Saracco sull'articolo 7 concernente i vari titoli d'imposta fondiaria da abolirsi — Osservazioni
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Dal ministro di grazia e giustizia — Memoria compilata dai cavalieri Emilio Robecehi e Carlo Cesarini intorno all'amministrazione della giustizia nel
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9801. I ricevitori delle provincie napoletane ricorrono contro la disposizione adottata dal Governo che nessun ricevitore indigeno debba rimanere nel
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Dal presidente della Camera di commercio ed arti di Cuneo — Relazione sulla condizione economica della provincia e riassunto degli atti della Camera
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Dal deputato Silvestrelli a nome del barone Gaetano Ricasoli — Osservazioni ad uno scritto inserito nel giornale L'Italia militare del decorso 4
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Venute al ballottaggio, le due principali sezioni di Palermo si astennero dal votare. Ma l'operazione procedette regolarmente, poichè ebbe luogo il
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Io ho voluto riferire questo fatto alla Camera perchè essa vegga come le parole dette dal ministro in quella occasione non fossero conformi alla
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risulta dal bollo del Ministero stesso, la data dell'invio alla Presidenza risulta dai registri della nostra Segreteria.
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Non sono dunque le spese proprie di casermaggio quelle che furono abolite dal decreto del governatore Cipriani, poichè esse rimasero ed esistono
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Camera, fossero già state votate dal Parlamento.
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, prima di quella del conguaglio, approvate dal Parlamento.
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contare le Marche e l'Umbria, oltre a 10 milioni. Nè io dico ciò per vantare che esse non reclamassero mai nulla dal Governo nazionale a tale titolo, ma è
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governativo, e poscia dal Governo centrale di Roma venivano approvate.
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ruoli e campioni sui generis, ma che si riscuoteva dal Governo per mezzo dei suoi
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A me pare adunque che la questione sia intieramente chiarita, cioè che il decimo di guerra fu fissato dal governatore delle Romagne nello stesso
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quella parte di tasse la quale ha servito finora a tale oggetto, ed era dal Governo riscossa o in generale sopra tutto lo Stato, o in particolare sopra le
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; dal che è facile arguire che cotal tassa era di sua natura variabile, grave in qualche anno, in altri minore, e anche talvolta non richiesta.
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stata fatta nel bilancio 1863, il quale fu dal mio onorevole predecessore presentato. Io potrei dunque rivolgermi a mia volta all'onorevole Saracco, che
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stata dal Parlamento sancita.
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Vedetene un esempio nell'imposta della guerra di Napoli, la quale è una imposta erariale se ve ne fu mai altra, e non di meno fu dal Governo toscano
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In questo caso l'antica tassa prediale toscana sarebbe risultata, come dal bilancio, di circa sei milioni di lire, compreso il decimo di guerra sulle
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, o non piuttosto dal pubblico erario. La stessa domanda potrei fare per la formazione dei catasti in Sardegna, in Sicilia ed in tutte le altre parti
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riflettendosi che desse rimarrebbero eccessivamente aggravate dal pagamento del capitale corrispondente, fu pensato invece di accollare loro il carico del
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tassa non si esige dal Governo direttamente, ma si esige dai consorzi di scoli, i quali poi versano l'esatto nelle casse del Governo. Questo io dico per
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Modena — 1° Contribuzione prediale e principale coll'aumento portato dal decreto del dittatore del 4 gennaio 1860;
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Diffatti nell'articolo primo del decreto citato dal ministro è detto a chiari termini che le spese di casermaggio dell'armata e quelle dei trasporti
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sacro orrore dal quale è animato il signor presidente del Consiglio dei ministri, ma che egli si acqueti, perocchè non avverrà mai che io lo voglia
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, dal momento che deve scomparire dal bilancio delle entrate l'intiera somma di lire 619,000, qualunque spesa a cui detta imposta provvede debbe venire
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Saracco. Io ricordo, giusta gli appunti che mi son preso, che secondo le parole testè pronunciate dal signor ministro, questa questione deve rimanere
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Signori, volete voi sapere a quali questioni andiamo noi incontro se ci atterremo al disegno espresso dal Ministero ed appoggiato (mi duole il dirlo
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rovescio delle idee manifestate dal signor ministro nel suo progetto di ordinamento provinciale.
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assai diversamente dal concetto taluni luoghi del mio discorso; il che non attribuisco certo a difetto di sua perspicacia, ma alla oscurità che
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Parlamento ne discussero, pretesero mai che le Romagne fossero senza l'aggravio dal decimo di guerra; tutti ben sapevano che tale imposta era stata
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presidente. Fu chiesta la parola prima dall'onorevole relatore, poi dal deputato Panattoni.
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anzitutto se le cifre portate dal progetto di legge corrispondevano alle cifre del bilancio. Io ho fatto una diligente indagine sulle tabelle unite al
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disavanzo e che per ora supplisce la tesoreria dello Stato a compensarlo delle deficienti risorse, finchè vengano i provvedimenti dal Parlamento. Ciò vuol
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Comincio dal dichiarare che negherò il mio voto alla proposta dell'onorevole Ricci, se la Commissione a sua volta dichiara di rinunciare alla sua
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«4° Tassa pei tagli dei boschi portata dal decreto 28 settembre 1811.»
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di questo progetto di legge, e quindi credono di depennare dal prospetto le spese provinciali delle quali andrebbe sollevata la Toscana, e sta bene; ma
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Io credo che questo sia stato un sistema erroneo, ma dal momento in cui la Commissione parlamentare aveva creduto d'insistervi, doveva conservare al
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Castagnola. Ora che la Camera ha rigettato l'emendamento proposto dal deputato Ricci, mi permetto di rammentare come l'onorevole Depretis, allorchè
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, signori, con questa determinazione la Commissione parlamentare è uscita dal suo compito. Infatti quale era il suo còmpito? Era questo: determinare la
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questa parte regolare: ma dal momento che la Commissione è uscita da questo sistema e si è occupata anche di spese provinciali e ne ha sollevato alcune
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titoli si paga allo Stato, è naturale che debbano cessare le imposte accennate dal signor Possenti.»
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bosco, il quale è l'unica maniera con cui si può avere il prodotto del fondo, e si paga direttamente dal proprietario, si paga da lui come tale, e per
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d'imposta afferenti a ciascun compartimento, titoli che, come risulta dal primo progetto De Blasiis-Rabbini, erano nientemeno di venti, e di
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Commissione nominata dal Ministero della marina e composta di onorevoli membri non appartenenti tutti nemmeno alle provincie lombarde, come gli egregi
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governativa, e per confessione qui ripetuta in termini espressi dal commissario regio, doveva sparire, se, dico, una tale imposta si voglia invece
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tali disgravi che si chiedevano dal Piemonte e dalla Lombardia e forse da altri, debbano o no essere consentiti.
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Accademia della crusca
