VIII Legislatura – Tornata del 13 gennaio 1862
essi i motori legittimi di una serie lunga e volubile di nuove accentrazioni, di inattesi disgregamenti, ma tutti provvidi e naturali, perchè
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Quànto a me, sono pronto, allorchè verrà il momento, di rispondere de'miei atti. Credo che essi non furono nè inconsulti, nè male preparati, come
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essi posseduti raramente si trasferiscono, e mai si trasmettono? Questa è la quistione che è prima accennata che risoluta. Niuno negherà che la
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sembra di non potere accatastare una bastante quantità di frasi, per esprimere la medesima cosa. Essi dicono, per esempio, in un istrumento di
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; avvegnachè io non creda che si possano considerare come patrimonio degli enti morali i dazi che essi percepiscono e le imposte e sovrimposte ch'essi
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conservare ancora beni immobili o rendite. Imperocchè, togliendo ai medesimi una parte degli esiti ordinari, dovrebbero essi sopperire con nuovi tributi
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aprirne un altro per dare ad essi delle sovrimposte e dei sussidi.
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Varrà adunque la considerazione messa innanzi che, ove s'imponesse sul patrimonio di questi comuni, essi dovrebbero sopperire con nuovi centesimi
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-civile di cotesti istituti, ed essi contribuiscono ai bisogni dello Stato al pari delle persone reali e viventi.
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ammetto che, se i comuni e gl'istituti credessero di loro interesse il possedere beni immobili, cosa che non potrebbe sostenersi, essi allora dovrebbero
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surrogata al registro; ma invece essi hanno una dotazione, la quale non è amministrata da cotesti istituti per proprio conto, ma è devoluta ad un impiego
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Neppure vale, o signori, la considerazione che, se di troppo si aggrava il patrimonio di questi comuni, ne accadrà che essi si spoglieranno dei loro
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L'una è che il voler sottoporre le provincie ed i comuni a tassa per il patrimonio che essi posseggono, siccome questo patrimonio è sempre
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posseggono. Anch'io sono di parere che gli stabilimenti pubblici non dovrebbero possedere, e che non esistono peggiori amministratori di essi. Ma
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pagare quelle imposte che pagano gli altri cittadini. L'articolo 25 dice: «Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai
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Quest'è l'origine primordiale dell'esistenza economica di questi enti morali; essi si costituiscono col diritto che dà loro la legge di collettare
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essi hanno ricevuto dalla legge la capacità a possedere che hanno i singoli cittadini. Intendo bene che i comuni e gli altri corpi morali non possono
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essi non riguardano soltanto che gl'individui dello Stato.
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