VIII Legislatura – Tornata del 13 gennaio 1862
La parola è al deputato Matteo Ricci.
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Ricci Matteo. Questa è la prima volta, o signori, che ho l'onore di parlare al vostro cospetto, sì che non credo essere indiscreto chiedendo alla
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religioso rispetto alle parti medesime, ove sentano lo stimolo al mutamento e lo invochino, restringendo il compito della sovranità Nazionale al
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Ma credo al tempo stesso atto giusto e ponderatissimo, atto assolutamente dovuto alle disposizioni morali in cui si trovano certe provincie del regno
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rendesse, chi sa per quanto, impossibile il libero trasferimento degli uffiziali amministrativi e giudiziari dal settentrione al mezzogiorno, dal
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dichiarata inviolabilità di certi diritti, la pubblicità dei disegni governativi, la libera discussione di questi, la partecipazione del paese al pubblico
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Al qual proposito io non voglio entrare in particolari che potrebbero darmi taccia di venir qui ad avvocare, in una discussione generale
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al Codice civile, propriamente tale, e già applicato in varie provincie, senza riforme, tale quale fu pubblicato nel 1837 dal Re Carlo Alberto. Ma
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La parola spetta anzitutto al deputato Rovera.
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Sentendo che altra opposizione non si fa in genere al progetto di legge, io non abuserò del tempo prezioso della Camera e attenderò la discussione
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presidente. La parola è al deputato Crispi.
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Le provincie e i comuni non sono al certo degli esseri indipendenti, facienti vita speciale e quasi divisa dallo Stato, come un individuo od una
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le parti aliquote di 12. Ma questa condizione non è condizione essenziale al tributo di cui ragioniamo: essa nulla ha che fare col caso nostro. Poco
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rispettivi loro Consigli sarebbero obbligati a ripartire su tutti gli amministrati la somma necessaria a supplire al nuovo tributo.
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È per questo che io devo chiedere al regio commissario ed alla Commissione qualche spiegazione sull'articolo 1.
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Panattoni. intanto, onde non offendere il principio della legge, che è quello di colpire gl'immobili, e di supplire al non pagato registro, io
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-civile di cotesti istituti, ed essi contribuiscono ai bisogni dello Stato al pari delle persone reali e viventi.
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delle contrattazioni e col movimento delle successioni. Ma, appunto perchè il concetto della legge è quello di imporre una tassa al patrimonio, e di
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surrogata al registro; ma invece essi hanno una dotazione, la quale non è amministrata da cotesti istituti per proprio conto, ma è devoluta ad un impiego
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Fin qui dunque non ci sarebbe difficoltà alcuna per parte della Commissione di mettere una parola che meglio piacesse al deputato Michelini ed alla
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Io credo adunque che quel discorso che contiene molte cose profonde ed erudite non faccia al caso, perchè non prova che quelle generalità che furono
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discorso non fece altro se non stabilire un principio intorno al quale siamo tutti d'accordo, che, cioè, questa imposta, presa isolatamente, sarebbe
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Per queste ragioni io credo che la Camera non vorrà accogliere le proposte che furono messe innanzi nè relativamente al patrimonio immobile, nè, come
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Broglio. È dunque naturale che se ne trovino anche al presente; ma davvero le ragioni od i pretesti che vennero messi avanti in quest'occasione non
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ingiustamente gli altri abitanti degli altri comuni e delle altre provincie per quella parte che voi, colla vostra immunità, sottrarreste al reddito
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essere sottratto al pagamento di una tassa per la sola ragione che è gravato da debiti è davvero un provar troppo. Si entrerebbe in un mare magno di
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presidente. La parola è al deputato Valerio.
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seggio parlamentare. Io credevo che il pulpito era a destra e non a sinistra al lato dei preti, non al lato dei democratici. Noi siamo qui alla parte
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I comuni siciliani sino al 27 maggio 1860 erano delle amministrazioni, non dico dipendenti, ma schiave del potere.
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presidente. Osservo al deputato Crispi che il deputato Broglio non ha adoperatola parola pulpito per accennare una parte o l'altra della Camera, ma
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anni in qua non ha potuto bilanciare le spese colle entrate, in effetto è stato costretto, per supplire al bilancio del 1862, a gravare la proprietà
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fortunata provvidenza dei loro padri, hanno al presente un minor carico di tributi.
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fatto nello scopo di dare facile svolgimento alle svariale funzioni della vita della nazione, di soddisfarne gli speciali interessi economici. Se al
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Vengo al mio emendamento. Il principale obbietto, e posso quasi dire il solo che gli è stato fatto, consiste nella sua novità, nel discostarsi troppo
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Questi principii non hanno nulla che fare col caso nostro, perchè è cosa diversa l'obbligare al pagamento di una tassa le provincie e i comuni, e
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Se, a cagione della tassa che votiamo, le provincie ed i comuni sono obbligati ad aumentare le imposizioni provinciali e comunali per far fronte al
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Quando, trattando dell'emendamento dell'onorevole Michelini, io accennava al dubbio che avevo, se stesse bene in questo primo articolo della legge lo
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, il quale sanzionerebbe l'eccezione relativa agli istituti di carità e di beneficenza, che trovasi al fine dell'articolo 3 del progetto di legge.
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Non lo credo, non so come possa venir il dubbio che dei canoni, i quali sono pagati in corrisponsione di certi servigi che prestano al comune
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Lo Statuto deve applicarsi colla regola congrua congruis; lo Statuto si applica al comune e alla provincia e ad ogni altro corpo morale, in quanto
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rispondere brevemente al signor commissario regio.
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L'imposta fondiaria sarà ragguagliata alla media del triennio precedente, e le riparazioni saranno calcolate per gli opifizii al 30 per cento, pei
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L'attivazione delle leggi di registro e di bollo è stata rimandata al 1° di aprile del 1862.
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gli uffizi, onde quelle leggi siano applicate. Nulla osterebbe che la legge attuale andasse in vigore con retrocessione al 1° gennaio 1862, giacchè la
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di questo progetto di legge prima che fosse presentato al Parlamento fu molto parlato di alcune difficoltà che alcuni sentivano intorno all'estensione
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presidente. Do la parola al deputato Molfino per presentare una relazione.
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presidente. Il ministro di grazia e giustizia non c'è; pregherei il ministro per l'istruzione pubblica a voler dare qualche spiegazione al riguardo.
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D'Ondes-Reggio. Vorrei rivolgere domani al ministro di grazia e giustizia alcune parole relativamente all'amministrazione della giustizia pei fatti
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Non si farà luogo alla deduzione di questi pesi dal prezzo annuo del fitto reale, quando fossero stati accollati al conduttore.»
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De Sanctis, ministro per l'istruzione pubblica. Io farò cenno di questa sua interpellanza al mio collega il ministro di grazia e giustizia, e si
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Accademia della crusca
