VECCHIE STORIE
Queste minori composizioni letterarie, che Emilio De Marchi scrisse in gioventù e pubblicò in volumi o periodici da tempo scomparsi, si raccolgono
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all'avvicinarsi di queste ultime feste dell'anno, togliendo così il pericolo, tanto comune oggidì, di dover mangiare una cosa per l'altra o fors'anche una
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trentasei anni di vita che egli aveva amato, o almeno la prima, sulla quale avesse voluto fondare un pensiero con qualche conclusione; e a vedersela ora
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, spuntare un campanile aguzzo, colla crocetta in cima, o la siepe dove soleva curare le oche, o il pergolato e il ballatoio di legno, coll'insegna della
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a dodici anni una dozzina di romanzi del Walter Scott, seduti all'ombra di un'antica quercia, o anche solo sul pianerottolo della scala. Se non è come
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? ventitrè o ventiquattro?... pesa nelle mani i due ritratti. Sentiremo il consiglio della zia, che nella sua esperienza saprà guidare un povero uomo
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come se giocassimo a rimpiattarelli. Così di poggio in poggio, di valloncello in valloncello, ora diritti dietro un muro, ora sdrajati nei fossatelli, o
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quattro figliuoli. L'uno fa oggi il contrabbandiere colla Svizzera, una vita da ladri, sapete, e dice che un giorno o l'altro metterà lui la dinamite
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volevan quasi far credere che il dottore mirasse ad avvelenare Malgoni colla digitale o a corroderne la vita coi deprimenti. Questa calunnia, messa
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voglia prestare il suo denaro a lui. Dico bene? Ella potrebbe invece fargli credere che sono del babbo o che sono suoi.... - Tu sei una buona donna