VECCHIE STORIE
mi prendevo la testa tra le mani e cominciavo a pensare a un regalo che non fosse la ripetizione di un altro, ma una meraviglia nuova, una sorpresa
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- Tutte le mattine la salutavo con un bel trillo di flauto (allora il flauto era di moda): e tutte le sere, prima di levarmi le scarpe, le mandavo un
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disuguale, una volta incolto e oggi piantato a pini silvestri e a qualche rovere, che è quanto la terra, oltre le eriche e il bruco, può sopportare
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Questo dialogo fu due volte interpretato in famiglia con vera intelligenza d'artisti dalla signora Maria Nessi e dal Dott. Giuseppe De Capitani
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Queste minori composizioni letterarie, che Emilio De Marchi scrisse in gioventù e pubblicò in volumi o periodici da tempo scomparsi, si raccolgono
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lavorava in canestri e la moglie in raggiustare le calze; dopo trent'anni, si volevano bene come il primo giorno di matrimonio, anzi, invecchiando
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berretto, e il corpo dei Neri doveva rappresentare un esercito nemico di sessanta mila uomini, pronto a ritirarsi sopra Varese; a noi era comandato di
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galantuomo di lui e ben disposto a godere onestamente dei beni di questa vita. Invecchiando si era dato anche alla pietà, e faceva recitare molte messe
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poveretta, era morta appunto una mattina di Natale, mentre la Gina non toccava ancora i nove anni, e il pensiero della mamma, anche in mezzo alle più
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La giornata spuntò serena e limpida per gli sposi, che dopo aver riposato una notte a Como, continuarono il loro viaggio verso la Tremezzina