Una notte d'estate
Geronimo Balbi conosceva questo frizzo del suo arguto genitore, e non provò nessun gusto a sentirselo ripetere dall'uomo contro cui era stato
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Una notte d'estate
un'altra, e forse proprio di quella. Ma che sciocco, il signor Ascanio, ad essere stato sei mesi in quel suo alloggio, senza accostarsi mai alla finestra
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Una notte d'estate
cambiato casa appena undici volte; come a dire una volta ogni undici mesi. E non è stato mai per ismania di cambiare; fate che io trovi l'ubi consistam
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Una notte d'estate
due passi il magazzino di deposito, e ghermisce perciò gli ammezzati, usurpa il primo piano, se già non è stato sbocconcellato in istinti di causidici
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Una notte d'estate
formava nella testa una specie di catalogo. Oh il catalogo!... quello sarebbe stato un lavoro utile, e proprio la man di Dio; ma certamente era anche più
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Una notte d'estate
intravedeva lì per lì, sarebbe stato troppo grosso. Il signor Ascanio ebbe la presenza d'animo di non lasciar cadere i suoi cinque tomi in folio; scese
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Una notte d'estate
divozione che quella dei quattrini. Lui tutto il santo giorno alla rendita dello Stato, alle azioni delle ferrovie, alla divisa estera; lei dalla modista
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Una notte d'estate
volentieri come il fumo negli occhi. O amore inacetito! e inacetito senza essere stato mai vino! Ma il nostro signor Geronimo se ne trasse fuori, solo
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Una notte d'estate
apparenza pacato, ma spremendo veleno. - Non ricorda egli di essere fra i Conservatori del mare, che han per uffizio di tenere in buono stato le
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