Una notte d'estate
novellatori, che vi beccate da mattina a sera, ma più da sera a mattina, il cervello, per trovare le più matte novità, da trappolare il prossimo vostro. Se poi
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ho detto l'animo mio; non ho nulla da aggiungere. - Ah, io mi ucciderò! - No, caro, no!... Queste cose si dicono, ma poi non si fanno. Del resto
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!... Non mi par poi... - balbettò Geronimo, non sapendo che pesci pigliare, e non pensando nemmeno ai tre che stavano disposti l'uno sull'altro in tre
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poi ci meditava su; paragonava la sua Genova ad un bosco, e sè ad una pecora smarrita in quel bosco; passando per certe strade, e di là per cert'altre
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eredi di quei grandi personaggi che han fabbricati quei grandi palazzi, se ne son fatti poi fuori, per andare in alto, sulle vie più soleggiate, in
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robinia. E poi, sempre colla immaginazione, rientrava nel suo studio. Già, era a pian terreno, lo studio; tutte le stanze buone di quel pian terreno
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con saldo passo i gradini dello scalèo; depose il greve pondo sulla scrivanìa, Grevio o Gronovio che fosse; poi si volse a guardare laggiù, donde
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nell'inverno col tuo Dante; mi fo vento in estate col tuo Ariosto; in primavera vo dal Petrarca; in autunno dal Tasso. Poi, faccio i miei giri; la mattina
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assenso; poi si raccolse nel suo seggiolone, mostrando di voler ascoltare a lungo. E Tribolino, con la sua gambettina sinistra comodamente accavalciata
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mormorare un «crepa!» che rimane educatamente fra i denti. E poi, l'uno è magro, mentre l'altro è grasso: questo è un gran parlatore, e quello non ha
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