Una notte d'estate
, e fabbricarsi una casa. - Che voi non avete fabbricata; - osservai. - Per sentimento di gratitudine, mio caro; - replicò il signor Ascanio Denèa
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, - non dispiacerle è il mio più vivo desiderio. - Che cosa? che cosa? Non dispiacermi, avete detto? Caro mio, intenderci il vostro discorso, se fossi
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sali. Per questo lo ammirano tutti, in Consiglio. - Mio buon signor Bendinello! - mormorò Geronimo con voce lagrimosa.- - Lasciatemi sperare... - Vi
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, abbassando un po' il tono. - Cosi è accaduto una volta anche a me. Li ho avuti ancor io, i vostri grilli pel capo. E il mio signor padre me ne guarì, dandomi
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, suo grande amico e gran giardiniere nell'orto botanico della Università genovese. - Signor Giovanni, gli avrebbe detto, signor Giovanni, mio riverito
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all'inferno. E vai, tu, ora; - soggiunse; - e preparami il mio caffè nero. - Il servitore si ritirò, chiudendo l'uscio. Capiva poco; ma almeno quanto bastava
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detto di venirci, signor Ascanio mio bello? - Bello!... Sì e no. Bello o brutto, son quale la natura mi ha fatto. Quanto al venirci, è stato il sensale
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, quando mi fai cercare un mezz'ora buona la stecca per tagliar le carte al mio libro, e proprio nel punto più interessante dell'opera! ....... Frugo di
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sonno. - Ma bada, non m'interrompere, come fai così spesso e così volentieri. Parlano ora per il mio labbro le cose. - Ascanio s'inchinò, in atto di
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