Una notte d'estate
volta il suo riverito nome, si lasciò accompagnare da lui. Cammin facendo, nel risalire per Canneto il Lungo fino all'archivolto dei Baliani il
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! - rispose finalmente il vecchio. - E di che cosa gli avete parlato, per farvi una così buona opinione di lui? - Oh, di tante cose, di tante. Ed anche della
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. Come tutto rideva, davanti a lui, in quel punto! E così, involontariamente, come dianzi aveva guardato il ritratto della marchesa Arduina, guardò il
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lui alla moda, facendone venire di tutte le varietà, da tutti i giardini d'Italia! A buon conto, sarebbe andato quel giorno medesimo dal cavalier Bucco
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dev'essere errore. - Come? - esclamò il servitore, che incominciava anche lui a non internder più niente. - Non si cambia di casa? - Ma che? C'è tempo
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, ricominciava per lui la serie degl'impicci colla turba dei manifattori, che Iddio li benedica, e il diavolo se li porti. Ad ogni cambiamento di casa, si
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, di lesene e festoncini, di fiori e frutti e canestri di stucco. Tutta roba «stucchevole» diceva Ascanio Denèa. Lui, sicuramente; e non erano ancora
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riguardati, li metteva sempre a posto lui, governandoli con cura più che paterna, materna. Che se non gli accadeva sempre di ricordarsi d'uno o d'altro
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per lui, vivaddio! Già, le paure non son più paure, e non devono farne alcuna, quando si è veduto in faccia e misurato il pericolo. Un nano, poh! anzi
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, che mi aveva lasciato stare in pace cogli Eloim delle sue dodici tribù, non mi avrebbe, quanto a lui, torto un capello, ricordando benissimo di aver
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