Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Una notte d'estate

249539
Anton Giulio Barrili 12 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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Una notte d'estate

col sommo delle dita, spiccate allora allora dal labbro; e via di corsa, preso il cappello a volo in anticamera, era in quattro salti sulla strada

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Una notte d'estate

riccioli della parrucca alle tempie, prese il suo bastone dal pomo dorato, e si avviò brontolando per le scale. Brontolando risalì la strada di San Lorenzo

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Una notte d'estate

più modo di rimediare. Dal canto suo, il magnifico Gian Luca Balbi aveva messo alle strette il figliuolo. - Belle cose! belle cose! - mugghiava

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Una notte d'estate

signora pareva essersi animata al ricordo, e sorrideva amabilmente dal quadro: effetto d'un raggio di sole, che affacciatosi allora allora dal «balzo

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Una notte d'estate

le palpebre. Così, dugento cinquant'anni prima d'allora, un altro rintontito, dal vano della sua stessa finestra, aveva contemplato nel vano di

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Una notte d'estate

. A buon conto, lassù dal suo quadro, la marchesa Arduina seguita a sorridere, e tiene il suo mazzolino di giunchiglie, come un buon talismano, più

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Una notte d'estate

libro, sulla formazione del suolo e sulla apparizione dei primi abitatori della penisola, unificata poi dal genio di Roma. Una cosa da nulla, come

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Una notte d'estate

giù, mettine oggi una e un'altra domani, al sesto mese non ci resse più: andò dal sensale. - Ebbene signor mio riverito, come va? - Va... che non va

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Una notte d'estate

col nuovo padron di casa, andò dal solito sgomberatore, perchè gli mandasse la mattina seguente carri e manovali. Era fatto così, il signor Ascanio

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Una notte d'estate

egli stava prendendo dal terzo palchetto una bracciata di Grevio o di Gronovio, e già si disponeva a muovere un piede dal quinto al quarto scalino

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Una notte d'estate

nell'inverno col tuo Dante; mi fo vento in estate col tuo Ariosto; in primavera vo dal Petrarca; in autunno dal Tasso. Poi, faccio i miei giri; la mattina

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Una notte d'estate

Bendinello che usciva dal suo palazzo, ed era stato fermato proprio sulla soglia del portone da un Tizio, probabilmente un seccatore, venuto là ad appostarlo

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