Una notte d'estate
col sommo delle dita, spiccate allora allora dal labbro; e via di corsa, preso il cappello a volo in anticamera, era in quattro salti sulla strada
Pagina 113
Una notte d'estate
magnifico Gian Luca. - E un po' leggermente, non vi pare? - Caro! se avete intenzione di offendermi col vostro «leggermente»... - Come voi, carissimo
Pagina 123
Una notte d'estate
, poveraccio; e vi passeranno, ve lo prometto, vi passeranno, come son passati a me, che ci son diventato vecchio, col senno di più, e la giovinezza di
Pagina 143
Una notte d'estate
guardasse a destra e a sinistra, e in alto e in basso. Neanche gli venne sott'occhio la cassa minuscola, col minuscolo martello; due notabili arnesi, che
Pagina 157
Una notte d'estate
domanda col pensiero, forse aggiungendovi la cooperazione del labbro; e ciò per effetto di quel caro «duale» che, morto colle lingue antiche, rivive
Pagina 27
Una notte d'estate
col nuovo padron di casa, andò dal solito sgomberatore, perchè gli mandasse la mattina seguente carri e manovali. Era fatto così, il signor Ascanio
Pagina 49
Una notte d'estate
nell'inverno col tuo Dante; mi fo vento in estate col tuo Ariosto; in primavera vo dal Petrarca; in autunno dal Tasso. Poi, faccio i miei giri; la mattina
Pagina 69