Una notte d'estate
Eccovi una storia intima; storia non mia, ma d'un amico; storia tenue, stravagante ed arcana. Non credo di commettere nessuna indiscrezione, a
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col sommo delle dita, spiccate allora allora dal labbro; e via di corsa, preso il cappello a volo in anticamera, era in quattro salti sulla strada
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Una notte d'estate
Geronimo Balbi conosceva questo frizzo del suo arguto genitore, e non provò nessun gusto a sentirselo ripetere dall'uomo contro cui era stato
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cosa avete, colleghi? - gridò il magnifico Gian Giacomo Imperiale, accorrendo a sua volta. - Niente, niente; si discorreva qui coll'amico Gian Luca
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. - Andare voi!... voi, a pregare, a supplicare, come un postulante d'impieghi in San Giorgio, o alla gabella dei Salumi! Oh dignità dei Balbi! - Signor padre
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La storia di Tribolino era finita. E qui Ascanio Denèa alzò gli occhi involontariamente a guardare il ritratto della marchesa Arduina. La bella
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del suo studio, senza mai mettere il naso fuori di là! Quando deve accamparsi, il buon generale studia il terreno intornò a sè, per saper bene dove si
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dev'essere errore. - Come? - esclamò il servitore, che incominciava anche lui a non internder più niente. - Non si cambia di casa? - Ma che? C'è tempo
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, diceva tra sè: eccoli, i miei roveti; qui ho lasciato un bioccolo di lana, qui a dirittura un pezzo di pelle. E rideva; un po' verde, alle volte, ma
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in ordine la casa; non doveva tardar troppo a riordinarsi la testa. Passeggiava, il signor Ascanio, passeggiava per i suoi stanzoni, colla superba
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inconvenienti. I saloni troppo vasti son freschi d'estate, quando l'uso vuole che si vada in campagna, a leticar coi mosconi e con le vespe; ma son gelati
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Quando fu ritornato a casa, il signor Ascanio guardò con aria di compassione i suoi stanzoni, i suoi cornicioni, i suoi stucchi. I mobili
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egli stava prendendo dal terzo palchetto una bracciata di Grevio o di Gronovio, e già si disponeva a muovere un piede dal quinto al quarto scalino
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sopraffare. - Amici noi? - esclamò. - Dacchè t'ho dato a balìa, non ho mai più avuto il piacere di vederti. - Senti! - ribattè l'omettino. - E son pure
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a stare nel vano di quella finestra, a guardare in quell'altra, donde gli apparve la figliuola di Bendinello Sauli. Tu la vedi ora dipinta in quel
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giovani? ecco una ragione di freddezza scambievole. O ci s'è visti e praticati troppo? eccone un'altra. S'arriva così fino a prender moglie, a far
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