Un viaggio a Roma senza vedere il Papa
ripiegava, dava indietro nel cantuccio della gondola, come moccolo che volesse spegnersi. Quindi si riaccendeva: - Signor sindaco? - Che cosa? - Ho paura
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artista potrà consolarsi in quelle curve malinconiche e desolate. Io sindaco campagnolo, no, corpo delle teste dei miei cavoli! La campagna romana è
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la loro bella voce, che mi sembra tanto tempo di non avere più sentita. - Sindaco! sindaco! questa è una profanazione - saltò a dire il prevosto
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fermentò nella mente, ideaccia, che egli non ebbe paura di palesarmi: - Guardi, signor sindaco! Dopo i palazzi, i portici, e i negozi nuovi, oh guardi il
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male gatte era capitato il sorcio. Io, malgrado la mia faccia di sindaco galantuomo, correva rischio di parere alle guardie di pubblica sicurezza un
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. E tratta i letterati quasi come scrocconi ciarlatani. E chi sa quanti in Italia pensano come il mio droghiere! Ma io no! Io, sebbene sindaco di un
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sindaco e sopraintendente alle scuole elementari di Monticello, io fossi ministro dell'istruzione pubblica, vorrei bandire un concorso per un posto da
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sindaco! - Avanti. - È vero che alcuni di quei quadri e di quelle statue, che anche il maestro comunale di Monticello giudicherebbe come lei di grado
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quello che produce l'effetto o il sublime del vero nell'arte. E mi spiegherò con un esempio grossolano, da par mio, da sindaco di campagna. Un mio