Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale
Una delle migliori serie dei dipinti di Dubuffet (1960), quella delle Barbes (se ne vedano i titoli: Maléfice de Barbe, Lumière de Barbe, Déclinaison
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(la serie dei "fiori”), Warhol è stato l’autore di un vasto gruppo di opere in cui l’elemento di riporto fotografico è stato utilizzato secondo ima
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Fabio Mauri (poi sfociato già precocemente verso un ambito tendenzialmente concettuale), di Franco Angeli (la serie del "dollaro,” della svastica e di
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serie di esperimenti analoghi (come gli screw mobiles di Kenneth Martin, come le balanced sculptures di Chadwick, come i mobili geometrici di Munari o
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La serie degli scultori, a cavallo tra la scultura tradizionalmente intesa e una nuova arte dello spazio, è illimitata; sarebbe impossibile esaurirla
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Caro, ad esempio, fu l’iniziatore di una serie di strutture mecóanomorfe, in parte imparentate con gli strumentari della moderna meccanica agrìcola
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sussunti dairindustria e dalla stessa architettura. Non fa specie pertanto che abbondino ormai gli “oggetti plastici" costruiti in serie, e
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che alcune opere di Paolini, di Beuys, di Bruce Nauman, di Tony Smith, del polacco Opalka con le sue interminabili serie numeriche dovevano costituire
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una serie di operazioni che permettono di riconoscerne la continuità e l’originalità. Partito da posizioni ancora legate alla pop art (o almeno all
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concettuali, alla ricerca dell’insolito senza alcuna base veramente mentale) — ebbe l’idea di creare una serie di opere, "come se fossero viste da coloro che le
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, di eventi, i primi; e serie di definizioni riferite ad un oggetto imprecisato, le seconde) venivano a costituire più che altro un’affermazione di
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ideativo. Il che conduceva ad una serie di manifestazioni antioggettuali dove prevaleva l’idea sulla realizzazione della stessa; il progetto sull'oggetto
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costituiti da una serie di modeste — volutamente tali — fotografie illustranti il titolo del libro e non prive d’un aspetto tra l’ironico e il macabro).
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generalizzato e derivato da un particolare atteggiamento del pensiero contemporaneo. Una rivista culturale come “alfabeta” ha dedicato una serie di articoli al
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riducono a delle informazioni. I gruppi secondo i tipi di informazione esistono spesso sotto forma di "serie," queste “serie” sono raggruppate in tal modo
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consistono in una serie di investigazioni che contengono proposizioni su/riguardo all’"arte." I "capolavori" necessitano di "eroi" e io non credo né all
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La creazione di serie di immagini contigue o sequenziali, che rappresentino lo stesso tema, sostituisce la didascalia e permette di neutralizzare la
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La lettura di un’immagine, di una serie o di una sequenza si stabilisce su due livelli: da una parte su ciò che è mostrato e dall'altra su ciò che
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Esistono molti tipi di immagini: bianco-nero, colore: a) una sola immagine fissa: fotografia/diapositiva. b) una serie di immagini contigue
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quali attorno al '66 misero a punto una serie di opere e di operazioni basate sull'uso di materiali "poveri” (brandelli di stoffa, legno, gesso
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Multiplo: opera progettata già in partenza dall'artista per essere prodotta in serie, di solito secondo i metodi del disegno industriale o
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È bene poi — prima di affrontare lo studio dei singoli artisti che ho nominato — accennare al fatto di come tutta una serie di artisti abbiano
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alla cristallizzazione delle forme in un periodo quando ancora trionfava il postcubismo. La serie degli ôtages — certo il settore più riuscito della
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Fu a principiare dal 1949 che l’artista iniziò la creazione di una serie di quadri bucati che furono poi seguiti in un secondo tempo da quadri
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plastico-luminoso costituito dalle ombre dei rilievi e delle estroflessioni o degli incavi ottenuti dall’interruzione della superficie che — nella serie
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critico francese curò una serie di esposizioni a Parigi e a Milano attorno al 1957 e che comprendeva il francese Bellegarde, l’italiano Gianni Bertini, l
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, nella serie dei suoi dipinti bianchi, dove erano impiegati materiali insoliti (cotone, spugne, pezzi di tela), seppe realizzare un genere di "pittura
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vibrazione spaziale della tela. Oltre a Castellani, un altro artista "oggettuale,” Agostino Bonalumi, si è distinto per una serie di lavori, spesso monocromi
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della critica Margit Staber — cercò di rinfocolare l’antico entusiasmo con una nuova serie di esperienze. Il tentativo di restituire un valore al
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l’opera non sia pili "pezzo unico”; ma possa essere un’opera “di serie," il cui disegno è naturalmente creazione dell’artista, ma la cui
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moltiplicata” —: si tratta di opere eseguite in serie; eseguite cioè mediante l’intervento della macchina, o, comunque, senza dar peso all’impronta
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alcuni nomi — a quella di Vuillard, di Bonnard, di Marquet, di Bryen e a quelle di tutta una serie di artisti francesi coevi, che non abbiamo preso
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una serie di dipinti del più bel genere informale, che ha sfruttato come pochi altri le più impensate possibilità materiche; e che ha saputo
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Dubuffet continuò negli anni successivi a comporre delle serie di opere spesso ispirate a quei primi esemplari di arte bruta, e che vanno dalle
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Ma i meriti di Dubuffet non sono soltanto quelli di sorprendere o di scandalizzare (come avvenne con la lugubre e grottesca serie dei suoi Corps de
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da suoi dipinti tagliuzzati e ricomposti), o come la serie degli éléments botaniques in cui si servì di fragilissimi materiali vegetali, di foglie
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comicità melanconica e arruffata; personaggi morbosi, dalla squallida e contorta sessualità (e basti ricordare la serie delle sue "Dames").
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