Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale
, cosparsi di lustrini e di medaglie o dipinti su sfondi di carte da parati o di stoffe da materasso.
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Se l’opera di Rauschenberg è da considerare tra le più significative e tipiche dell’epopea pop, sarebbe ingiusto non ricordare che altrettante doti
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: quella iniziata soprattutto da Anthony Caro, — cui seguirono Philip King, Dalwood, Annesley, e altri — ormai orientati verso un genere di scultura
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offerti da David Smith, da Stankiewicz, da Hoflehner; e soprattutto dall’italiano Colla. Ettore Colla, insufficientemente apprezzato mentre era ancora
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Una analoga saturazione si è avuta del resto a proposito della scultura basata sul detrito, o sull’assemblaggio di pezzi recuperati da organismi
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Che tali creazioni — talvolta assai efficaci da un punto di vista drammatico — possano essere incluse piuttosto nell’ambito di certo teatro
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Cosa distingue, allora, le arti visuali degli ultimissimi anni da quelle sviluppatesi tra le due guerre? Su quali basi, cioè, mi sarà possibile
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, Monory, ecc. e che già da allora si sono costantemente valsi della figurazione: in che cosa si differenzia la figurazione odierna da quella precedente
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“passare la mano” da parte degli artisti delle precedenti generazioni. Il che non significa che alcuni dei nomi che abbiamo fatto nelle prime pagine di
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Ebbene, da quanto ho detto sin qui, penso che emerga chiaramente come l’arte concettuale, da un lato, e il Kitsch, dall’altro, stiano oggi a
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Yazionismo viennese e i vari adepti della body art (da Gina Pane a Vito Acconci, da Marina Abramovic a Journiac, da Annette Messager a Trisha Brown
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Molti di questi artisti seguiti da un codazzo di epigoni più o meno noti costituiscono i veri protagonisti di tale tendenza che certamente è quella
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si alternavano opere da lei costruite plasticamente, relitti di suoi effetti personali, e installazioni a base di simulacri di composizioni multiple
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visuali è certamente un fatto positivo. Specie quando questo recupero non è inficiato eccessivamente come ho appena detto da deviazioni morbose che non ne
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Una evidente persistenza d’interesse per la pittura figurativa da parte delle ultime generazioni si può notare nell’area sudamericana e in quella
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impulsi non sempre siano coordinati, e non siano regolati da un principio unitario non deve far specie: la nostra società è condizionata da una
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C’è un’aria in quello che fanno (quando c’è), "quel non so che” che prima non si era ancor mai respirato di fronte a dei quadri. Dare da vedere. No
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che il mio quadro mi dà, cioè di contenere la realtà (come se per incanto avessi evocato un calore, un palpito, un respiro, cosi forti da far paura
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parte del quadro; posso camminarci intorno, lavorarci da quattro lati diversi, essere letteralmente dentro al quadro. È un po’ come il metodo usato da
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proiezioni) purché contenga questo messaggio e purché questo messaggio parli, si faccia capire anche da un minimo di persone. [Da Tristan Sauvage, Pittura
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calore. La differenza sostanziale consiste nel fatto che questa irradiazione proviene dall’organizzazione propria del quadro e quindi non deriva da una
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Nel considerare le trasformazioni verificatesi nell’arte d’oggi non è possibile prescindere da un’occhiata, almeno, rivolta al mondo che ci circonda
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La mia arte non è di invenzione formale, le forme che utilizzo sono soltanto lo sviluppo del contenuto. Sono influenzato da tutte le forme d’arte che
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della mia opera è appunto la liberazione dell’uomo da questa schiavitù. L’unica cosa che mi preme è il colloquio con la gente: l’arte mi interessa solo
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La lettura di un’immagine, di una serie o di una sequenza si stabilisce su due livelli: da una parte su ciò che è mostrato e dall'altra su ciò che
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Personalmente trovo interessante cercare questi risvolti segreti e, una volta scoperti, tentare di visualizzarli. Sono fortemente attratto da tutte
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Nelle opere d’arte a carattere figurativo e non figurativo questa polisemia, e cioè la pluralità di significati possibili a partire da uno o più
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Action painting (pittura d'azione): sinonimo di “espressionismo astratto," termine usato da Harold Rosenberg. Per solito sta a indicare un genere di
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crimine, gli incidenti automobilistici e la violenza in genere; ora i miei pezzi più riusciti non muovono più da un tema o da un’idea, essi sono
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Arte bruta (Art brut): equivale ad "arte spontanea.” Raccolta da Dubuffet in una esposizione (1949) che comprendeva ogni genere di arte ingenua
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Astratto-concreto: espressione ambigua perché facilmente confusa con "concreto” (nel senso di: “astratto puro”), è stata usata da Lionello Venturi
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Dripping: questo sistema di dipingere (letteralmente: sgocciolamento) fu “inventato” per la prima volta da Max Ernst durante il suo soggiorno
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Equipo 57: gruppo di concretisti spagnoli che presero parte alle mostre delle "Nuove Tendenze,” formato da: Juan Cuenca (1934), Angel Duart (1930
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MAC (sigla del “Movimento per l’arte concreta”): fondato nel 1948 a Milano da Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Gianni Monnet, questo
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Movimento nucleare: gruppo milanese fondato nel 1952 con un manifesto firmato da Enrico Baj e Sergio Dangelo che si ispirava alla "nuova realtà dell
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Movimento spaziale: fondato nel 1947 a Buenos Aires da Lucio Fontana e accompagnato dalla pubblicazione di un manifesto ad opera di Fontana e dei
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Pop art: tendenza prevalentemente nordamericana, poi sfociata in Europa col nome di Novorealismo (Restany); questo termine fu scelto da prima da
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Postpainterly abstraction: termine usato da Clement Greenberg per indicare un gruppo di artisti astratti che tuttavia rivalutarono l’uso del colore
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degli anni settanta. Il nome di questo movimento è stato coniato da Achille Bonito Oliva, mentre movimenti analoghi in Italia sono stati indicati da
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Tachisme (da “tache" = macchia): termine introdotto nel 1954 da Pierre Guéguen (e ormai usato universalmente, anche italianizzato come "tachismo”) a
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Nel frattempo, attorno al 1954, l’appellativo di tachiste, inventato pare da Guéguen, veniva adottato ampiamente, pubblicizzato da Charles Estienne
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Diversa la posizione di Emilio Vedova che, partito da una maniera ancora parzialmente futuristeggiante, seppe, in seguito, raggiungere una
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intersecate da profonde crepe, da spaccature, da incavi, possono infatti sembrare addirittura le creazioni d’un facsimile di veri e propri “paesaggi
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Marcel Duchamp, seguita da quella di Picabia, poi di Max Ernst, di Tanguy, di Masson, e più tardi di Matta Echaurren. Alcune tecniche — come quella del
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di alcuni accordi (o discordanze) o contrasti cromatici alquapto diversi da quelli di molta pittura europea. È un’osservazione che ho già avuto
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da molti artisti della nostra epoca, di mutare il rapporto tra l’uomo e lo spazio fisico che lo circonda, non solo, ma di interpretare tale rapporto
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Fu a principiare dal 1949 che l’artista iniziò la creazione di una serie di quadri bucati che furono poi seguiti in un secondo tempo da quadri
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carica di colore già impastato che valesse da marchio personale, e insieme — col suo ripetersi e alternarsi — da scansione nel tempo.
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collaborazione da parte dello spettatore. Potrebbe sembrare un luogo comune, e si potrebbe facilmente controbattere affermando che una collaborazione tra
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(collezione di oggetti trovati, creati o dipinti da "primitivi," da bambini, da pazzi, della più diversa natura e tutti presentanti le
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