UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
, che non conosci i tormenti dell'anima, vivi lieta, e fai che le tue fanciulle si levino sempre, cantando, dai giacigli innocenti! Qual pace, sì
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? - Io fui sempre sicuro e fedele. - Bonello! - Ma sapete quanto vale la vostra testa? Oggi fu triplicato il prezzo. E voi sapete com'io sia povero diavolo
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corpo, dimagrato di volto, ma sempre contento, come marito, come padre, senza più gli ardentissimi tormenti pei deliri d'amante e di figlio. Ugo si
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dimenticata del libricciuolo, e un inverno che verrà, e una bacchetta minacciante, sempre a stizza ed a cattivo augurio!... Oldrado fu cavaliero a
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? Ma il fardello sempre cresce! Questa veste è necessaria? proprio? Se il freddo, se la bimba.... Eravamo tanto tranquilli! Non si può pensare! Che
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castello, ad occhi aperti sognava sempre di lanciarsi in una cappella ardente, come una fornace, sognava tutti i supplizi del corpo e dell'anima. Una donna
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, rammentando certi portici deserti, una cappella sempre parata a lutto, fingendosi alla fantasìa un dì in cui si sentissero suonare tutte le trombe del
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, sempre poveri e sempre irosi. Intorno all'edera frusciavano con volo tortuoso le nottole; gli usci erano chiusi, gli arconcelli delle finestre lucenti di
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sarà fragore, pugna, sangue, ma in me sempre una colpa, un rimorso, un tristo serpente!... Ugo non deve saperlo! O solo quando Ugo ne rida! L'audacia
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il garzonaccio. Costui, come se fosse ufficio suo l'operare sempre con tristizia, buttò giù dal cuscino il drappo, e sporse l'offerta. Intanto Ugo
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, tapetia belluata che Sempre trascinava con sé, profumandoli coi nettari e insozzandoli col sangue, letti di voluttà e coltri pei moribondi. Alzor, dice
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percuoteva nelle mura, l'altro nella torre, sconquassandola e facendola sempre più piegare, e i nemici ridacchiavano e ululavano i troppo presti assalitori