UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
supplicava: - Strappami da questo fuoco eterno! - E. da quel fuoco neppure egli poteva uscire. Crescevano gli strazi: - Strappami! - ella lo supplicava
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muovere il piede: si lasciò scappare questo lamento: - Non ho ancora pregato stamattina! - e si volse in due passi alla grotta, verso la statuetta
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, udendo questo, Ildebrandino prese a camminare lesto, in modo da giungere a pari di Ugo, e aggiunse: - Per avvisare i traditori e i traditi. Ugo, il
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orrendo nella sua ambizione infrangibile, saettava d'uno sguardo i cavalieri lì soggetti, e - Questo me lo diede il vecchio, e questo, e questo... Oh
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, con questo gelo, sulle scoscese rive del torrente, senza di me! Ma la mia solitudine! Oh sei qui: non voglio saper altro, tra le mie braccia tenaci
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colpo partiva. Dopo messere levava il volto su ai battifredi, si toglieva l'elmo e lo buttava a terra, dicendo: - Sbalestrate anche questo, chè io
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fronte nell'arco della porta? Chi t'ha insegnato a metterti in sella come un indiavolato? Il giovane superbissimo di questo rimproccio che tornava a
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la mormorazione degli Italiani contro di questo Re Ugo, il quale lasciò la vita a tanti scellerati, affinchè potessero levarla a tanti altri innocenti
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, ad onta dei servigi che ho fatto ad Oldrado. - Tu! tu ami l'oro! Bonello, questo è castigo d'Iddio! Tu puoi! Ma io ti risparmio il delitto! Ti amò
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Ugo: - A chi dobbiamo gratitudine per questo cominciamento di pessimo augurio? - E fu contento di rispondersi: - Vituperato le mille volte
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Signore Iddio, in questo dì per la solennità di messer Jesù Salvatore, ha deliberato ed ordinato di ricevere l'omaggio dalli gentiluomini predetti. Si
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deserto? Ugo, facciamo un mondo, siamo creatori: monti e monti, e cielo e silenzi e Dio sparso dappertutto: tra questo mistero facciamoci una casetta