UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
farne una fascia, sollevò la faccia a Dio. Era madonna Imilda! Quella lì vicino la casa di Agnese. Ugo non credette e lanciò innanzi le mani, come per
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pace'. - Ugo - dice Imilda, cambiando tutta quella, festa in una scena placidamente dolorosa: - Dio sa come, anche oggi, fu affannato il tuo viaggio
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, mostra il viso affannato da una veglia tormentosa, come quella che, cogli apparecchi non mai decisi, coi dubbi, coi rimpianti, precedette il tristo giorno
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fra dieci anni da quella, l'impresa che doveva proprio riuscire, era guasta ed anche resa impossibile. - Ma perchè l'avevano ammirato, ed ubbidito e
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pace! - A fianco del cavaliero Brunone, lo dicevano della stirpe di Tubalcain. - Santa Maria! - Quella era voce del padre mio! Quella ci voleva
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un avello di granito: solo i bimbi del sagrestano, innanzi a quella chiesetta, s'inginocchiano vicino al luogo della requie... fra le poche ruine di
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rotolò davanti a una pozza d'acqua, e in essa tuffò il capo per averne refrigerio. Accorrevano in quella Oberto ed Ildebrandino, e venivano dall'altro lato
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colla sua armata. Pertanto non si fidando i Barbari di quella lor fortezza, l'abbandonarono e tutti si ridussero sul Monte Moro, dove il Re li assediò
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? - Perchè hai sopportato, come un giumento, finora? - Adunque Ildebrandino fu soddisfatto di aver dato appicco a quella conoscenza che sperava doversi
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... cioè tre cavalli e quattro cavalieri. Oh come ci sta a disagio quel messere! Su un animale due cavalcatori! Che quella fosse fuga? - Ma chi diede
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intenzione che quella per cui era stato chiamato, toccò con rustica noncuranza le corregge degli sproni, quasi ad assicurarsi ch'elle fossero affibbiate
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ascoltò con tanto amore. Quella sera, appena Oberto vide Ildebrandino: - Zio - gli disse: - Ho da parlarvi e da senno. - Senti chi vuol parlare da senno
Accademia della crusca
