UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
?... Vittoria! vittoria! Fra brev'ora lo saprai! Alzerà l'elmo! Lui! eccolo! eccolo il trionfante Oldrado! L'araldo del primo campione gridò: - A cavallo
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sospirò con invidia quasi religiosa: vide sulla grotta vicino a lui una rozza statuina di Madonna, vide un abbeveratoio coll'acqua traboccante, vide sette
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rotolarono giù con maledetta rapidità di male. Ugo fu ad una voce accusato. Aveva mostrato certo ardimento in principio: ma quale esperienza in lui? I
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, prese la risoluzione d'inviare ambasciatori a Costantino e Romano Imperadori de' Greci, per pregarli di volere a lui somministrare una competente flotta
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la valle. Ugo dal lato seguente, in direzione del castello d'Ildebrandino, e con lui c'erano Gisalberto e Aginaldo. Baldo doveva guidare le lance e i
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, ma invano. Allora lodò lo zio, finse di volersi pacificare con lui, forse per acconciargli più traditora una certa sorpresa che meditava pel dimane
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quelle cime sicure, Imilda era caduta affannosissimamente nelle braccia di Ugo, aveva avuto da lui tanti baci, quant'erano stelle nel cielo, a
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castello, correva al camerotto dell'armi, quasi attendesse ancora il padre, si travolgeva sul letto nel quale sapeva lui essere nato, essere morta la
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paternostri, lasciò il castello e cercò un monistero. - Se lo conobbi, quel valente Guidaccio! - E Guidaccio anche lui suonò su quella scalea di Ugo
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buon romito di Malandaggio che veglia tutte le notti e tutte, perchè sono l'ultime di sua vita, ed a ogni parola di lui ecco un castigo inflitto da Dio
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bene, come certo notarono i baroni che stavano con lui, avrebbe scorto che il suo ampio giustacuore era stretto fìn sotto alla gola, e non lasciava