UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
teme l'assedio. Dunque i pochi balestrieri di Aginaldo girano per di qua e si presentano sotto le torri, alla facciata secondaria; là l'offesa, là pure
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Due dì dopo, di buonissima ora, era incominciato il combattimento sotto le mura di Adalberto. Si erano mandati innanzi i balestrieri, i valentissimi
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Pochi giorni dopo Oldrado, trascinatosi nello stanzone del castello, cogli occhi smarriti cercava i suoi sproni, e, solissimo, là moriva percuotendo
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Morti Aginaldo e Gisalberto: abbandonate le macchine sul campo: lasciativi i cadaveri insepolti e i feriti inutilmente imploranti pietà per lo
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L'indomani mattina era tempo assai sinistro. Nelle valli di Fenestrelle stagnava un morto nebbione: i torrenti scrosciavano colle note basse della
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di soldati aveva rotti i Goti e i confratelli Arabi di Spagna. Dalla Spagna era piombato in Provenza, di Provenza, per sommo castigo di Dio, in Italia
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intorno alle gambe a stringergli i panni ruvidissimi e attorcigliati, scarpe acute pure di maglia, e speroni d'oro da combattimento. La spada a croce, col
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gridano i nomi delli cavalieri: Messere Gisalberto, di messere Ursulo, cavaliero d'arme, con investitura per lanceam et vexillum Messere Aginaldo, di
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da una febbre crudelissima. Finiva appunto di parlarsi così: - Il martirio m'ha addoppiato! Finalmente! Stanotte istessa vedranno i miei nemici chi è
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?... Ella rompe il lenzuolo nei vepri: ecco svolazzano i brandelli sibilando. Si squarcia i piedi nei radiconi: vaporano le pozzette di sangue col verde
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un avello di granito: solo i bimbi del sagrestano, innanzi a quella chiesetta, s'inginocchiano vicino al luogo della requie... fra le poche ruine di
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Come abbiamo detto, Ugo, smarrita ogni traccia di sentiero, errò tutta la notte. Appena l'alba imbiancò i colmi dei tettucci alle capanne inerpicate
Accademia della crusca
