UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
vivere di guerra! Sono vinto, e ancora voglio sostenere il peso vituperante della vita! Sono disonorato, e non mi schianto per mia volontà d'abbominio
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, aspro come una tromba di guerra: - Chi vedendoti, o Imilda, dica: «Questa è sventura» ascolti una voce d'uragano, così: «L'odio dell'uomo prepara ben
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s'arrampicarono sempre più, sempre più obliando che c'era un mondo basso nel quale la gente viveva in tanta guerra, inconsci affatto che c'era un castello con
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castella. Ma mi darai i tre prigionieri. - Ho da pagare Almor, Zanata, Zullik, rapacissimi. I soldati vogliono posa, i duci oro. - T'offro guerra breve
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credevo che foste per ritornare dalla guerra sì tosto.... Ero lontano assai, sulle ginocchia della madre mia... là giù.... Ah siete? Il sonno coglie, e si
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abbisogni di scuri per apparecchiare le travi alle macchine di guerra? C'è forse quel signore? E come si chiama?» Oh lo strazio di quella simulazione! A
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morti, vuolsi guerra tra i vivi! - Padre mio, ditemi! Ed io vi affermo, per la promessa che mi avete fatta, che questa sera medesima mostrerò ai vostri