UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
Una sera (la quinta dal giorno della rotta) Ugo era nella sua cappella parata a lutto, da tre ore cogli occhi fitti nella croce, colle membra invase
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vostro zio e ditegli che, facendo come fate voi, non si guadagnano più gli speroni d'oro. Croce di Dio! chi diede ordini così? A chi si obbedisce? Oberto
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fuggire. Imilda ha la mano tremante sulla porta, la tocca, e, come se quella fosse di legno benedetto, la bacia, si fa segno di croce: esce, e guarda giù
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intorno alle gambe a stringergli i panni ruvidissimi e attorcigliati, scarpe acute pure di maglia, e speroni d'oro da combattimento. La spada a croce, col
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nuovo la voce: - Balestrate fuoco nelle finestre! - E un'altra: - Sulle vetriere c'è su dipinta la croce: lì è la cappella. - Ancora la prima
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apparivano innanzi gli occhi... le dita come di una larva... - La madonna perduta - gemette Oldrado, e si fece segno di croce. - Padre mio, sì, nell'aria c'era
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lenzuolo e si scopre l'oscenissimo fianco.... Chi è? È Guidinga, la morta senza croce fra le mani. Guidinga rotola le valanghe al Monviso, sghignazza al
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! Imparò che le dita ci furono date da natura per contare le vendette da farsi: segnar croce colla penna è da monaco, tagliare colla spada da cavaliero