UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
! - ed Ugo barcollò. - Ugo! - gridò Imilda. E fu così potente la voce di lei, che il cavaliere si scosse, rattenendola e lamentando: - Questa è voce di
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preso da un rimorso: - Ho giurato a messer Adalberto! - Morire così? Voglio vivere per combattere! Scellerato! - ruggì il cavaliere, e con un lancio
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fu cominciata da tale che aveva sproni d'argento! - E con quel tale io la compirò! - comandò lo zio: - Vi faccio cavaliere d'arme! Voi sarete tanto
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gaudio nel proclamare che la diletta usciva dal portone degli avi per entrare grande signora in quello di un cavaliere di Lanciasalda. Eude
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senza certezza cavaliere e boscaiuolo, un altro Ugo, non nelle grandi pagine del Muratori, ma sulle cartapecore sibilline del romito di Malandaggio
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quelli i tempi in cui un cavaliere noverava, come un sellaio, le fibbie e i chiodi della sua sella da battaglia e neppure sbagliava in un sopranome a
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essere pagato da Oberto.... - Oh quel valente, no! Voi che dite così non siete cavaliere! - Imilda pavida e sdegnosa dell'immenso pericolo ribatte il
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d'erba che ami: quando in me ricordi e compiangi e susciti il cavaliere, eccomi, armato come vedesti, audace senza l'elmo, insignito di sproni d'oro