UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA
Maria! - Tu non venivi mai! Egli, pigliando a ciocche i capegli della donna e con quelli facendo fascia maliarda d'amore al volto irrigidito, egli
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subito la gioia affannosa del riabbraccio dalle parole deliranti di lui, l'amore cupido dell'infinito volle vincere il tempo, soperchiandolo colla
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felici: di qui dobbiamo esulare! Non passi e sia l'ultima in pace! - Fra l'angoscia, i dolori dell'amore e l'amore dei dolori, è passata! E bisogna
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comandasse a vece d'Ildebrandino, la brama di cose nuove, l'inferiorità sua in confronto di Ugo, erano dardi fitti nell'anima di Oberto. E l'amore! Messeri
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di gualdrappe ai ronzini, i vostri nomi suoneranno infimi tra quelli de' servi... Che?... Porgete il salterio e cantatemi, o paggi, l'amore del
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lui! E non oso domandare di più.... Ma è questo l'amore?... E che mi disse egli perch'io abbia diritto ad amarlo? Che fece! Vinse il fuoco!... E che
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? Il mio odio e il mio amore! - e a vece di scheggiare la testa contro un masso per finire il martirio, l'alzò superbissima al cielo. Due o tre fiaccole
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risognava un assedio, come voleva!... O Dio! nel castello di Ugo non c'era più madonna Guidinga!... E messere, soffogando gli antichi strazi dell'amore
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ancelle? - sospirò il montanaro, quasi emettendo un alito di fuoco. - Il sorriso dell'amore è più bello fra l'armi. Vedi le mie conquiste! Ho
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cui gemeva una donna! Per Adalberto non era amore, era furore! Adalberto bandì a' suoi vassalli le giornate d'armi, poi si fece predire la ventura
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laudette religiose. No! no! Oberto riprendeva lo strumento e atteggiava la persona al mollissimo abbandono dell'amore. - Per l'inferno, spezzategli le corde
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fortissima pugna! Suonate tutte le trombe! Tutti i duci vicino a me! Gli si presenta a terra un ferito, il quale, giungendo le mani: - Per amore della
Accademia della crusca
