Trasparenze
giorno! Bambino mio giocondo, canta, ridi tra il verde, all'aura fresca; ma poi non ti rincresca pensare ch'io non veggo il tuo crin biondo, bambino mio
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reietti, i fuggiti da Adamo, dal ciel, dal fango vinti! E cantiamo una squallida canzone, che al tuo sereno irride, una canzon che muove a compassione
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nostro... se dal Fato assolto, tu ci potessi, dal carcer di legno, sporgere il volto!... Se questa terra diventasse vetro, e il tuo tramonto diventasse
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, alla noia ed agli incùbi; e il tuo sguardo frattanto si riposa sopra un abisso di deserte nubi. In casa di Cletto Arrighi il 21 dicembre 1862.
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per gli effluvii del tuo dolce viso io potrò ancora credere e sperare di valer qualche cosa; o mio bambino, unica mia dolcezza, o mio giglio, o mimosa
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? - Il tuo labbruzzo è roseo, e la tua chioma è d'oro, ove me 'n vada ignoro. Ove tu vai me 'n vo! - Allor tu vieni al placido tetto ove veglia Iddio su
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... l'illusïon baciandoti per man ti prenderà. Vedrai l'Iside austera, fatta mite e ciarliera, inchinarsi al tuo piè, e dirti: " Ogni mio simbolo vo' rivelar per
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!... M'udrai ripetere che la mia storia è fumo, é nebbia nella memoria, ma che l'aureola del tuo sorriso la muta in estasi, ne fa un Eliso! Milano
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te mi specchiai! Nel tuo destino il destin mio guardai, o pieno d'ale: o pieno d'ale, o pieno di mistero, di memorie e d'oblio, muro triste e leal
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guardava il pendolo; e dicea le orazioni. Vuoi che sul focolare ti ravvivi i tizzoni ?... Il tuo libro ti aspetta... * * E tu, fratello mio, non hai tu
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tuo duplice liuto, esulterò come un eletto, e ai lieti dì ripensando della nostra speme, griderò: benedetti i due poeti, s'anco non giunti insieme
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avventura fatal, dimmi, animuccia, dal tuo pertugio qui ti ha sospinta ad implorar rifugio? Forse un ciottol franato, o una caduta buccia, o il piè dell'uom
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!...". Tu schiudi gli occhi alle dolci parole, e quello sguardo tuo somiglia un brando snudato al sole! Mi desto anch'io. Penso ai monti agghiacciati
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la migliore sta in fondo: infranti i ceppi delle forme prave, come una goccia cader nel tuo seno, morte, tranquillo oceano, soave plenilunio sereno
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paggio tutto pallido e biondo e triste e altero. Però sul tuo passaggio castellane, baroni e giovinetti sorridendo dirian: " Dolce straniero cui fan
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, sparsi lungo la via, a seminar qualche parola onesta: la mission sacrosanta, o Musa, è questa! Ma poi pagato l'obolo, chi niegherà, mia cara, al tuo