Trasparenze
castello, o mole strana! * * * Ti contemplo quaggiù dalla vallata dell'erbe in sullo smalto, o mio bel campanile, o chiesa, o spalto, che il sole
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Quanti sogni, quante favole, che follie, che visïoni, non scandemmo, o Musa, al facile rimeggiar delle canzoni! Si cantò la luna, il pallido astro
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O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di
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suicidio mi ha dannato Iddio, errarmi intorno mi parea sentire l'alito della morte. O mia ricchezza unica, o bimbo mio, lo sai tu chi son io? Sono il
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leoni, o colloquii con Dio, o lotte, o tentazioni! O templi, o tombe di profondo oblio, o monaci guerrier, monaci maghi! O visi smunti in mezzo a
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un povero pastor: corro a portargli l'umide rose del labbro mio e la mia chioma d'or! - Se basta amarti, o pallida bimba, per esser tuo, vale il mio
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melode che è il benvenuto della terra al sole, fruscìo di selve, mormorìo di prode, mirifiche parole! Ma tu più bella d'ogni Bello, o Diva, la abbellirai
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faccendiera dove si ciarla da mattina asera di centomila cose; dove a ogni angol di muro il sol rischiara e ombreggia qualche immaginetta cara: o bimbi, o
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Che sarebbe se più non discendesse sulla terra la sera? Se più dalle convesse plaghe dell'orizzonte, dalla boscaglia nera o dal ceruleo monte, o
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Boote con sottil filo d'oro; mi fai pensoso davanti allo stagno, immobil lagno! Tutto che in terra fulge o soffre od ama, nell'onta o nel decoro, tu mi
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AD ARRIGO BOITO S'anco accoglier dovesse indifferente un sorriso o una celia il verso mio, (giacché sta tra il passato ed il presente o il disdegno o
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o di un bisavolo; zoppicava, aleggiava, certo in cerca di un buco, sul foglio sparso di versi neonati. Rideano i giorni in cui sbuccia il sambuco, e
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sole a sole, ingiurïar la tepida stagione o il sol che va in Scorpione... se pur qualche burlevole compare dalla bettola giunto, a giusto punto, non le
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inneggio o bestemmio tu ascoltami e taci. Deh!... Taci ed ascoltami : mi adora e non parla! L'amore ineffabile detesta la ciarla! Di sguardi satanici, di
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altamente cercate, di prepotenti affetti e di visioni nell'invocato Avvenir divinate o in le sante illusioni, la bella fronte rifulgea. Non disse parola mai
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O primavera, gioventù dell'anno, gioventù, primavera della vita. Creso pagò con lucciole ed Elena ha sorriso: la terra e il paradiso favellano d'amor
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li irraggi della lor terra natìa. Però, scenda del Tevere alla valle, o salga al Campidoglio, o dai quadrivii del suburbio sbocchi, la folla, senator
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. Fanciullo mio giulivo, cerco l'oro dei tuoi ricci all'intorno, e mi par notte il giorno perché nol vedo, o viaggiator estivo, fanciullo mio giulivo! E mi
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quasi spenta è la face! * * Non oso palesarti, o fanciullo, perché mi attardai tanto. Dimmi, andando a dormire, la nostra madre ha pianto? * No, ma
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artier giocondo. E canti il prete : " Soffri! " e canti : " Spera!". Se mi dai sol quattro quartine buone, le leggerò a un poeta doman sera, o giuntami
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sempre adorarti, o Signore, negli astri in cielo e nei fiori in giardino; dammi la calma e dammi un po' d'amore e permetti che viva il mio bambino
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, ma da legge che ingiusta non è. * * * O Musa mia, perdonami se ti ho costretta a far da moralista! Ma sai quanto mi strazii dei miseri la vista! E
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di convalli misterïosi accenti! Parlateci, o loquaci aure azzurrine, zeffiri palpitanti! Date novella a chi spera, a chi lagrima, ai delusi, agli
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sparir trepido e vago sull'anime piovete, oh già da tempo al vecchio avventuroso detto avevate che di tutte al mondo le vicende che il fan gaio o doglioso