Trasparenze
Io son povero al par di un fraticello; ma tu sei vispo, rubicondo e bello, l'avvenire tu sei, l'ultima legge ormai dei giorni miei. Ti lascio, amico
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, sulle fosse dei monaci estinti; se all'inferno non giacciono avvinti lo sa Iddio che stupor li corrà! Dove il cantico, inutile, lento, si perdea per la
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della vita era ancor fiore che si schiudea fra l'oro dei capelli e le perle del core; non si sapea di patria, eppur s'amava qual della Musa asilo e
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Era in legno di cedro all'Asia tolto, e in porpora di Tiro e in vaghe piume di colibrì avvolto. Le gemme, a mille e mille, quelle dei glauchi oceani
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tu verresti a fermar spesso alle grate il più tranquillo dei morelli tuoi, e, per le vaghe arcate, mediteremmo insiem messale ed arpa, cilizio e
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. Raccogliti, cor mio, l'ora è solenne! Le rondini più e più stringon le spire dei vispi voli in cui beâr le penne, e le assal delle gronde il sovvenire. Così
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affacci ancora ai burroni sognanti elfi, gnomi e giganti; mi insegni il blando linguaggio dei fiori e i miti dei colori. Leghi il mio spirto al carro di
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Or vi dirò la cronaca dei mesi come narrar la intesi da un certo vecchierello così pulito e bello, così dolce e giulivo nei modi e nell'aspetto, che
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. Fanciullo mio giulivo, cerco l'oro dei tuoi ricci all'intorno, e mi par notte il giorno perché nol vedo, o viaggiator estivo, fanciullo mio giulivo! E mi
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rugiada in grembo ai fiori, al par dei nostri amori, dileguano piangendo; e ogni calice olezza al par di una carezza. Amo la calma ascensïon di luce sulla
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pianto, di alzarlo sui vertici, di dirgli : Coraggio! di accenderlo al raggio dei nobili amor!... Voi piena di fascini, voi piena di azzurro, voi fate
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. Bimbi, dei frutti dell'autunno amato memori ancora, e dell'ultimo grappolo dorato, sapete? è adesso che ai campi curvato il contadino esplora la vite
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(Dopo una lettura triste) Aiutami a vivere, mia bella sultana, la vita dei reprobi volubile e vana. Sia sole, sia nebbia, m'innonda di baci! Se
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De mémoire de rose on n'a jamais vu mourir de jardinier. TENDHAL. Sull'infanzia dei germi e delle fronde il marzo sbuffa; alle ospitali gronde, alle
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, poveri illusi, come in un tempio l'onde ammaliatrici dei profumi diffusi, le care istorie degli anni passati!... Ai piè dell'Alpi, oltre il mare, avventure
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aurora, forse ameresti tu... povero spetro, la vita ancora! Oh! la ameresti ancor! Ti sovverresti unicamente degli amici buoni; dei nostri viaggi pe
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. La timida lucertola; che lambe i muri infranti si arresta a udir dei canti e a contemplar i fior. Le nuvole sorvolano tutte color di rosa, e la
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questo improbo viaggio che si chiama la vita, una sorella e una madre miraggio dei miei pensieri facesti, o mia Musa. soccorrimi! un bel canto
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amor! l'ultimo... eterno, se un inganno non è l'occhio di Dio che nelle tombe io scerno. Siam da tempo compagni! e fu la bella allegria dei fanciulli il
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degli steli alla luce, e il rintocco dell'ave che a meditar ti adduce, e l'apparir dei fatui fochi e il rezzo di cui lo spiro è olezzo! Addio lugubri
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bimbo lo sgomento e la gioia. Mi inchinerò dei serafini al nimbo sulla madonna chino, e ginocchioni e con giunte le mani!... E dalle pinte finestre i
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più aderge e più leggiero diventa e meno zoppicante e nero. Lo attrae lo screzio dei molli frondami, frasche, virgulti, rami, voluttuoso amplesso
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dei nonni avari; e te sogno, gentil mia creatura, ti sogno addormentata in un giardino, più soave, più candida, più pura di un gelsomino! E le farfalle