Trasparenze
ALL'AMICO RIGHETTI Sole, non io ti accuserò di assenza; gli uomini, infin, che mostranti di bello? Che non osan costoro in tua presenza? Vieni, vai
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Or vi dirò la cronaca dei mesi come narrar la intesi da un certo vecchierello così pulito e bello, così dolce e giulivo nei modi e nell'aspetto, che
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Io son povero al par di un fraticello; ma tu sei vispo, rubicondo e bello, l'avvenire tu sei, l'ultima legge ormai dei giorni miei. Ti lascio, amico
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Poeta del Buono e del Bello, guardaci ancor dal cielo; e sia la croce del tuo sacro avello luce immensa... non velo! 27 maggio 1873.
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Se fosse nostro, Arrigo, il secol bello della fervida fede e dell'amore, pensa che tu saresti un menestrello di nordici lïuti animatore, un giovin
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vi innesti un ignorato fiore. - Povero padre! il sole è così bello e tu sei nell'avello! Laghi, cime diafane, cerule lontananze, dove arcadiche stanze
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melode che è il benvenuto della terra al sole, fruscìo di selve, mormorìo di prode, mirifiche parole! Ma tu più bella d'ogni Bello, o Diva, la abbellirai